Sviluppo Italia Molise ha due anni e mezzo per realizzare il piano strategico del turismo, soggetto attuatore è il servizio Politiche culturali della Regione. La dotazione finanziaria è pari a 1.3 milioni, fondi Fsc 2014-2020.
Elaborato a valle dei tavoli tematici degli Stati generali – che hanno coinvolto 600 addetti ai lavori – in collaborazione con la Camera di commercio e il coordinamento scientifico dell’Università, il documento è stato adottato dalla giunta venerdì scorso e ora passa al vaglio del Consiglio.
Nel 2017, infatti, il Molise è fra le regioni italiane che hanno subito la flessione maggiore in termini di presenze (-5.3%). A questi dati Istat si aggiungono quelli Eurostat: sempre nel 2017 è al 232esimo posto (su 233 territori analizzati) per numero di notti passate in strutture turistiche, appena 42.197 in un anno.
Obiettivo principale del piano, quindi, è trasformare un grande potenziale in concreta opportunità di sviluppo. La chiave è fare sistema. In linea con questa premessa sono stati identificati quattro assi tipicamente turistici e altri cinque trasversali. I primi: valorizzare le risorse regionali per costruire un’offerta competitiva che sia integrata, riconoscibile, fortemente identitaria e smart; potenziare la qualità della ricettività ottimizzando le competenze delle strutture, gli standard di servizi, la capacità di fare sistema e lavorare in un’ottica di coopetition e inoltre incrementare la varietà e attrattività del sistema di accoglienza con servizi innovativi e competitivi; migliorare la qualità dei servizi di promozione del territorio a partire dalla definizione di una immagine brillante e attrattiva, sviluppando un marketing efficace, innovativo e integrato, diffuso ma che restituisca una visione coesa e unitaria della regione; definire una governance dei processi turistici efficiente e partecipata, implementare una gestione coerente, unitaria e trasparente dei dati regionali sul turismo, funzionale a restituire puntualmente un quadro sistematico di riferimento per lo sviluppo del settore ai fini di una definizione efficace delle politiche pubbliche.
Numerose le azioni collegate ai singoli assi. Per esempio, ‘Il Molise dei cammini’: un disciplinare per i cammini, sulla scorta dell’immaginario legato alla transumanza ma pure la sistemazione dei sentieri, dei tratturi e della segnaletica nonché una mappatura digitale e cartacea dei percorsi. Un progetto di promo-commercializzazione del turismo ‘sportivo’: sci, cicloturismo, trekking a piedi e a cavallo, rafting, vela, golf. Non manca la linea di intervento ‘made in Molise’: attivare, cioè, reti che leghino le eccellenze enogastronomiche regionali allo shopping e alla valorizzazione dell’artigianato locale.
Una rete fatta di vendita e consumo di prodotti tipici a km 0 (vino, salumi, formaggi, tartufo, olio), botteghe e prodotti dell’artigianato locale di qualità, stabilimenti della manifattura di eccellenza, aziende agricole.
Previsto anche un percorso ‘green’, che punta alla collaborazione fra operatori dei settori benessere e salute oltre che quelli dell’enogastronomia. Il turista che sceglierà il Molise, poi, potrà prendere parte ad azioni di rigenerazione dell’ecosistema. Di cosa si tratta? Semplice: piantare alberi, tornare a coltivare vecchie colture.
L’offerta sarà orientata, inoltre, anche a creare una rete di informazioni, mezzi, alloggi, operatori, imprese e destinazioni che possano essere interamente fruibili da persone con bisogni speciali e dalle loro famiglie garantendo l’affidabilità dell’informazione sulle strutture e sui percorsi (Molise per tutti).
La Regione punta a rendere più appetibile il territorio elevando la qualità della ricettività e potenziando gli standard di servizi, la capacità di fare sistema e lavorare in un’ottica di coopetition: competizione e cooperazione. In termini di coopetition, è in cantiere la promozione di reti fra operatori per offrire servizi conformi a standard qualitativi di riferimento, ma anche di un percorso di condivisione che definisca in modo partecipato requisiti minimi per i servizi alberghieri ed extra alberghieri per una successiva classificazione e standardizzazione dei servizi turistici. E poi corsi di formazione per la costruzione di competenze, specialistiche e innovative, dirette agli operatori della filiera turistica. Formazione e informazione: ai turisti bisogna dare un supporto cartaceo o digitale che faccia conoscere prodotti, eventi, strutture, esercizi commerciali. Fondamentale la comunicazione,una «vasta campagna che dia il segnale forte del cambiamento», si legge nel piano. E poi un portale unico sul turismo, una mappa degli eventi e la possibilità di aderire a circuiti di produzione cinematografica.
Del coordinamento delle attività si occuperà una cabina di regia. Sarà, inoltre, attivato un osservatorio regionale sul turismo, anche incardinato nell’ambito del “Sistema Regione Molise”:
strumento tecnico di raccolta, analisi e restituzione sugli andamenti e sulle trasformazioni del sistema turistico regionale.

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