Nuove armi contro quella particolare forma di epilessia definita ‘assenza’ sono al centro di uno studio condotto dai ricercatori dell’Unità di Neurofarmacologiadel Neuromed di Pozzilli in collaborazione con altri istituti italiani ed internazionali. Grazie al lavoro degli scienziati, pubblicato sulla rivista Neuropharmacology, è stato dimostrato che una delle molecole attualmente sotto esame potrebbe superare uno dei problemi legati ai farmaci contro questa forma epilettica: lo sviluppo di una refrattarietà al farmaco, un fenomeno capace di rendere meno efficaci i trattamenti.

Le assenze epilettiche colpiscono prevalentemente i bambini che si bloccano all’improvviso, guardando fisso nel vuoto. In alcuni casi si possono presentare movimenti automatici o possono essere pronunciate parole non comprensibili. Dopo alcuni secondi l’attacco finisce ed il bambino riprende ciò che stava facendo senza ricordare nulla di questa sua ‘assenza’. I farmaci attualmente usati per la terapia di questa patologia presentano diverse difficoltà, a cominciare dalla refrattarietà che colpisce il 20% dei pazienti, che pertanto non rispondono alla cura. Inoltre possono verificarsi effetti collaterali seri, oppure l’efficacia del farmaco si perde con il tempo, la cosiddetta tolleranza.

“Ciò che abbiamo visto – dichiarano i primi autori Valerio D’Amore e Ines Santolini – è che una delle molecole in studio porta allo sviluppo di tolleranza, mentre l’altra, che agisce sui recettori mGlu5, mantiene inalterata la sua azione anche dopo dieci giorni di trattamento. I nostri esperimenti hanno mostrato che il livello di entrambe le sostanze nel cervello rimane lo stesso nel corso della terapia, quindi la tolleranza indotta da una di loro non è dovuta ad una eliminazione della molecola da parte dell’organismo, ma è probabilmente causata da una modificata risposta dei recettori”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.