Si è svolto presso la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” di Campobasso il corso di formazione sul tema: “Il rischio da radiazioni ionizzanti”

Dopo il saluto del direttore generale Enrico Zampedri e del direttore sanitario Carlo Di Falco, il convegno è entrato nel vivo con le relazioni del dottore Savino Cilla, dell’Unità di Fisica Sanitaria, del professore Alessio Morganti, direttore dell’Unità di radioterapia e del dottore. Gennaro Barone, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Campobasso.

Nel corso del seminario è stata sottolineata l’importanza dei passi in avanti compiuti dalla medicina grazie all’utilizzo di radiazioni e al contempo la necessità di trasmettere anche all’esterno dell’ospedale il messaggio della limitatezza delle controindicazioni.

“Abbiamo organizzato questo convegno perché è diffusa la paura riguardo l’uso delle radiazioni – ha affermato il professor Morganti – a volte ci dimentichiamo del fatto che la medicina è stata rivoluzionata da questo uso ed è impossibile pensare alla medicina oggi senza la scoperta delle radiazioni ionizzanti”.

In seguito alla continua evoluzione delle nuove tecnologie in ambito diagnostico e terapeutico,  la protezionistica sanitaria ha assunto negli anni sempre maggior importanza.

Tale disciplina ha trovato la sua attuazione in un insieme di norme e procedure rivolte alla tutela non solo dei lavoratori ma anche dei pazienti esposti a esami e terapie che prevedono l’utilizzo di radiazioni.

“Lo scopo di quest incontro è fare chiarezza sui rischi che sono molto modesti – ha proseguito Morganti – è certo che non bisogna eccedere come negli Stati Uniti come per la Tac, ma in Italia attualmente i limiti di dosi sono ampiamente prudenziali.

Non è facile per un medico spiegare i vantaggi e gli svantaggi ma è importante rassicurare le persone”.

 

 

 

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