Il Cardarelli e la Fondazione Giovanni Paolo II in cima alle classifiche regionali del portale www.doveecomemicuro.it per volume di interventi di angioplastica coronarica e per numero di ricoveri per infarto al miocardio.
Nei casi in cui a soffrire sia il cuore, la scelta dell’ospedale è determinante.
Da un’indagine condotta dal sito di ‘public reporting’ delle strutture sanitarie italiane, è emerso che solo un ospedale su due in Italia rispetta gli standard ministeriali per quanto riguarda i volumi di ricoveri per infarto al miocardio (100 casi l’anno) e di interventi di angioplastica coronarica (250 casi l’anno). E solamente uno su quattro per ciò che concerne il numero di interventi di bypass aortocoronarico (200 casi l’anno) e di aneurisma dell’aorta addominale non rotto (60 casi l’anno).
«Il volume di attività è un fattore fondamentale per capire la bontà di una struttura perché, secondo quanto dimostra un’ampia letteratura scientifica, un alto numero di interventi ha un impatto positivo sull’efficacia delle cure», spiega il comitato scientifico del portale.
Quanto alle classifiche che riguardano il Molise, il sito ha distinto per tipo di problema cardiaco. Riguardo all’infarto miocardico (grave danno al tessuto muscolare del cuore causato da una diminuzione improvvisa dell’afflusso di sangue e di ossigeno in cui effettuando nelle fasi iniziali un’angioplastica coronarica il rischio di morte a breve termine del paziente diminuisce), le strutture che in Molise effettuano il maggior numero di ricoveri sono il Cardarelli di Campobasso (204 ricoveri) e il Veneziale di Isernia (172). Il 40% delle strutture molisane rispetta lo standard dettato dai riferimenti istituzionali per
quanto riguarda i volumi (almeno 100 l’anno, soglia minima rispettata dal 51% delle strutture in Italia).
Il Cardarelli, indica l’ufficio stampa di ‘Dove e come mi curo’, rispetta anche i valori di riferimento per quanto riguarda le percentuali di trattati con angioplastica entro 48 ore dal ricovero (almeno il 45%).
Il bypass aortocoronarico è un intervento che ha lo scopo di far superare al sangue le ostruzioni o i restringimenti (stenosi) dei vasi sanguigni che lo portano al cuore. L’unica struttura che lo effettua in Molise è la Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso che per qualche decina di operazioni non raggiunge i valori di riferimento (200 casi l’anno, raggiunti dal 24% delle strutture italiane) per quanto riguarda il volume di interventi (ne ha effettuati 168), ma rispetta lo standard per ciò che concerne le percentuali di trattati con Ptca entro 48 ore dal ricovero (almeno il 45%).
Las Cattolica di Campobasso è sugli scudi anche per l’angioplastica coronarica con Ptca (una tecnica, cioè, che permette di dilatare il tratto di arteria coronaria occluso o significativamente ristretto in modo da consentire nuovamente il normale afflusso di sangue al cuore).
La Fondazione è l’unica struttura che rispetta lo standard ministeriale con i suoi 270 interventi.

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