Il potenziamento dei servizi al Caracciolo di Agnone, i lavori per la stroke unit al Cardarelli (il pronto soccorso neurochirurgico) che stanno per essere appaltati. Due esempi, secondo il governatore Donato Toma, del fatto che la Regione e l’azienda sanitaria non si fermano perché manca il commissario ad acta.
«Noi andiamo avanti perché dobbiamo andare avanti e dobbiamo operare per il benessere del Molise e dei molisani, lo abbiamo dimostrato con Agnone lo stiamo dimostrando con la stroke unit, i lavori stanno per essere appaltati, lo dimostreremo ancora attribuendo finanziamenti e risorse alla sanità molisana perché ne abbiamo», così il governatore in un fuoriprogramma prima della conferenza stampa sulla Giornata dell’Emigrazione.
Dicembre è l’ottavo mese senza commissario della sanità. Dovrebbe, ragionevolmente, essere anche il mese in cui verrà nominato il successore di Frattura. Intanto, il governo Lega e 5 Stelle non ancora lo indica, si aspetterà che diventi legge l’incompatibilità fra presidenti di Regione e commissari (è contenuta nella norma di conversione del dl Fisco approvato dal Senato e ora al vaglio della Camera). Incompatibilità, conferma Toma una volta di più, che lui (e così pure i colleghi governatori) non condivide.
E se poi il commissario non condividerà il potenziamento del Pronto soccorso ad Agnone o l’apertura della stroke unit al Cardarelli? C’è il rischio che chiudano? «Il rischio di chiusura non ci deve essere fino a quando c’è un presidente della Regione. Il commissario farà i suoi passi e noi collaboreremo con il commissario perché siamo istituzione, questo non significa però che condividiamo la normativa sulla incompatibilità».
Ha visto i nomi dei papabili, tutte persone per bene. Condizione necessaria ma non sufficiente, aggiunge Toma. Così come non basta essere medico per occuparsi di sanità, come ha scritto in un post su Fb servono «doti giuste di managerialità».
A proposito di manager, coi cronisti Toma commenta anche la designazione del direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto nel nucleo di valutazione e verifica degli investimenti in sanità. Un team nazionale di 13 esperti, in cui l’ingegnere è stato indicato dal ministero della Salute. «Di Sosto penso molto bene. È un collaboratore preziosissimo – dice il governatore – si è dimostrato in questi sette mesi di assenza del commissario un ottimo dirigente, farà bene a livello nazionale».
r.i.

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