Le nomina di Angelo Giustini (nella foto), nuovo commissario della sanità molisana, lascia l’amaro in bocca a tutti, anche ai 5 stelle che da tempo avevano ipotecato la casella. Venerdì sera il governo pentastellato ha deciso diversamente dalle indiscrezioni trapelate alla vigila del Consiglio dei ministri, affidando l’incarico di vertice al medico cardiologo e generale in congedo della Guardia di Finanza, indicato dalla Lega. Il movimento fondato da Beppe Grillo ha dovuto ripiegare invece sul sub commissario Ida Grossi, direttore della Asl di Asti fino allo scorso giugno. Ma mentre i 5 Stelle fanno buon viso a cattivo gioco, si riserva invece di impugnare il provvedimento di nomina il governatore Toma che venerdì sera a Palazzo Chigi ha messo nero su bianco il suo dissenso che trova conforto legislativo nel comma 395 della legge 392 del 2916, tuttora vigente, e nel documento della Conferenza delle Regioni che auspicava «la massima collaborazione istituzionale». Pronto dunque ad andare fino in fondo per difendere i molisani.
Nel day after i toni del capo di Palazzo Vitale restano decisi ma nel contempo collaborativi. «Il Governo ci ha messo sei mesi per scegliere il commissario alla sanità in Molise» dice Toma che rimarca con una evidente nota polemica il tempo biblico trascorso per giungere a una nomina tutta politica.
«Nel decreto – spiega il governatore – non emerge alcuna motivazione di merito riguardante le ragioni della scelta: si è trattato dunque di un atto prettamente politico di esercizio del potere da parte di chi ce l’ha, che ha scavalcato la volontà del consiglio e della giunta regionale, nonché della Conferenza delle Regioni che si erano espressi a favore della nomina del Presidente».
La Lega resta pur sempre un alleato di coalizione a livello regionale. Un aspetto non trascurato dal presidente Toma quando marca la differenza tra la ministra Grillo e quelli del Carroccio «che nell’ultimo periodo sono stati più attenti alle nostre richieste ed hanno accompagnato la scelta». Decisione contestata ma che ha portato a individuare una «figura di alto livello, alla quale – aggiunge il governatore – con profondo senso istituzionale e nell’interesse esclusivo del diritto alla salute dei molisani, auguro buon lavoro».
Una nomina che però lo mette al riparo dagli attacchi futuri perché «sia chiaro – avverte Toma – da oggi sappiamo esattamente di chi saranno responsabilità ed errori. Nessuno sconto e massima attenzione. I molisani prima di tutto».
ppm

«Bisogna passare ai fatti, fra sei mesi il tagliando»

Prudente si mostra il Movimento 5 Stelle che attende il tagliando dei sei mesi per pronunciarsi su commissario e sub commissario ai quali augurano buon lavoro.
Un atteggiamento che stride con l’impegno profuso in questi mesi dai pentastellati locali che si erano dati da fare parecchio affinché a guidare la sanità molisana non fosse il governatore Toma ma una figura esterna. Nominata venerdì sera dal governo gialloverde, ma che risponde alla Lega, forza di governo in Regione, e non ai 5s.
«Questo è il momento di mettersi al lavoro e di passare ai fatti. La struttura commissariale è formata da figure di spessore, di garanzia e di rigore» si limitano a dire il giorno dopo i grillini che, ingoiato il rospo, continuano a demolire l’operato degli ex presidenti commissari auspicando d’ora in avanti la massima collaborazione di tutti: struttura commissariale, istituzioni, dirigenti sanitari, rappresentanti politici e cittadini.
Passaggio obbligato invece è la difesa d’ufficio della ministra Grillo che aveva definito il Molise, al pari di Campania e Calabria, una terra di guai giudiziari dove era necessaria ‘una figura di legalità’. «Capiamo bene la frustrazione di Toma per aver mancato una nomina – ribatte il Movimento – che, forse, al momento dell’elezione dava per scontata; non capiamo, invece, il suo attacco sguaiato al ministro della Salute. Giulia Grillo non ha mai offeso i molisani, semmai ha deciso di tutelarli sottraendo la materia sanitaria alla politica che negli ultimi anni l’ha distrutta. La sanità ha bisogno di tempo e competenze specifiche che Toma non può garantire, anche viste le condizioni in cui versa il Molise».
L’impegno dei 5s è quello di assicurare un dialogo costante con commissario e sub commissario, ma «vigileremo sul loro operato in piena sinergia con il Ministero della Salute. La vera sfida che attende la nostra regione in sanità è la definizione del nuovo Piano operativo sanitario 2019-2021, un programma organico che rimetta al centro la sanità pubblica e che garantisca le migliori cure possibili».

2 Commenti

  1. Aldo Calvanico scrive:

    Caro presidente Toma, si calmi: adesso c’è una persona, che non è lei, chiamata a mettere a posto anni di disastri operati da noi molisani. Lei continui ad operare bene per il Molise, nel ruolo che le compete. Grazie.

  2. Donata Maurilli scrive:

    Perché si utilizzano solo le parole “responsabilità” ed “errori”? Perché si pensa già che l’ex militare debba sbagliare? Perché non si è ricevuto l’incarico ed ora si utilizza qualunque parola pur di screditare il nuovo commissario? Ma la finiamo di comportarci da bambini? Che cos’altro deve ancora accadere perché capiamo che con tali atteggiamenti abbiamo condotto la regione ad un vicolo cieco??

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