La struttura commissariale che cura il piano di rientro dal debito della sanità molisana è operativa da un paio di settimane.
A Primo Piano ieri il ministro Giulia Grillo ha detto che si aspetta dai commissari «un aiuto operativo perché i cittadini delle Regioni commissariate possano avere gli stessi servizi degli altri, nulla di meno». Angelo Giustini e Ida Grossi sono stati nominati, ha aggiunto, perché «non c’erano le condizioni per fare altrimenti»: il commissariamento, per il ministro, «è una condizione transitoria, però necessaria. Mi auguro che sia efficace e duri il meno possibile. I cittadini – ha commentato – meritano risposte e che il servizio sanitario regionale funzioni».
Al terzo piano di Palazzo Vitale, dove hanno gli uffici anche dirigenti e funzionari della direzione Salute, Giustini e Grossi sono ancora nella fase della ricognizione, d’altro canto il dossier è corposo e complicato. Troppo presto per chiedere impressioni e intenzioni, dunque, ma non lo è invece per capire come, di concerto con i ministeri dell’Economia e della Salute che li hanno scelti, il commissario e la sub si stanno muovendo.
«Ci siamo calati completamente nei problemi che voi molisani ben conoscete», spiega Giustini. Generale della Finanza in congedo, che nell’amministrazione della Gdf ha anche guidato la direzione sanitaria nazionale, ha il compito di attuare il piano di rientro insieme a Ida Grossi, sub commissario che fino a giugno, quando è andata in pensione, guidava l’Asl di Asti. «Lavoriamo da mattina a sera – ancora Giustini -Una cosa la posso assicurare già: ce la metteremo tutta. Certo, per esprimere il meglio serve un po’ di tempo e non bisogna dimenticare la cornice normativa entro cui ci muoviamo».
Un dato è evidente, lo è stato subito anche ai tecnici individuati dal governo Conte. E il commissario non lo nasconde: «La Regione è in piano di rientro dal 2007 e fino alla nostra nomina c’è stato un vuoto di operatività di sette mesi».
Quindi, in questi primi giorni Giustini e Grossi hanno disegnato una sorta di scaletta degli interventi. Prima ancora, hanno incontrato i vertici e della direzione Salute e dell’Asrem, poi l’intera struttura che con loro collaborerà quotidianamente. Su uomini e donne che in Molise si occupano di sanità riferisce di una buona impressione. «Bravi tutti», dice. Il rapporto sembra partito col piede giusto. Poi, certo, c’è da rimboccarsi le maniche. Le aspettative sono tante e non di rado in contrasto l’una con l’altra, oltre che con le norme di settore. Ma si tratta di garantire il diritto alla salute.
«Prima di ogni cosa ascoltare tutti e conoscere le cose, questo è il nostro metodo. I problemi sono tanti e uno più complicato di un altro. L’obiettivo è la credibilità nella concretezza, riequilibrare dicendo la verità. Niente chiacchiere o allarmismi. Ecco, noi abbiamo intenzione di non vendere favole ma di ‘parlare’ con fatti concreti. Ripeto, ce la metteremo tutta. Poi – chiude Giustini ispirandosi alla saggezza popolare – ricordiamoci che i miracoli li fa il Padre eterno…».
rita iacobucci

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.