Ancora proteste in merito all’efficienza della sanità pubblica molisana. Nel mirino finisce nuovamente l’ospedale Veneziale di Isernia dove i tagli al personale, ai reparti e ai servizi continuano a farsi sentire. Questa volta la denuncia arriva dal segretario territoriale della federazione dei sindacati d’industria, commercio e artigianato, Gennaro Viscosi. Proprio quest’ultimo ha voluto scrivere una lettera di protesta – paragonando il pronto soccorso di Isernia al lazzaretto di Manzoni – dopo aver constatato personalmente quali sono le maggiori falle criticità che si riscontrano all’interno del sistema sanitario pubblico regionale.
«Da qualche tempo la sanità pubblica della provincia d’Isernia ha ceduto il passo alla sanità privata – scrive Viscosi -, da queste colonne va fatto un pubblico e dovuto ringraziamento ai politici regionali e provinciali, che con grande destrezza e acutezza hanno saputo avviare al declino quel poco che di buono vi era rimasto, come gli ospedali di Isernia, Venafro ed Agnone. Infatti nei giorni scorsi, diversi ammalati, dopo essersi imbattuti nella vana speranza di essere prima assistiti e poi avviati nei reparti del nosocomio di Isernia, sono stati trattenuti all’interno del pronto soccorso per giorni e con dei servizi igienici a dir poco fatiscenti. E, in aggiunta, un personale sempre più ridotto all’osso. Nonostante una minima ribellione da parte di qualche medico, per l’evidente situazione di disagio alcuni ammalati pur di non perdere la vita in quel lazzaretto hanno preferito firmare per andare in altre strutture. Questa “vergogna Isernina” – conclude il sindacalista – mette in risalto l’inefficienza, l’incapacità dei politici isernini e fa emergere la sempre più evidente e preoccupante situazione critica della provincia».

Matteo Mangione

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