Fondazione Giovanni Paolo II e Gemelli: si va verso una holding, il Policlinico acquisirà il centro di Campobasso e altre strutture riconducibili alla Cattolica presenti sul territorio. Ieri l’informativa ai sindacati. La novità era nell’aria da qualche giorno. E il dg del centro di contrada Tappino ne aveva parlato in una recente conferenza stampa: da luglio, aveva detto Mario Zappia, siamo sotto il governo e il controllo del Policlinico Gemelli. La struttura molisana entra, dunque, come parte integrante in una realtà molto più grande e interregionale. Ai commissari, anticipò sempre Zappia, sarà avanzata per questo la proposta di contribuire a ridurre la mobilità passiva offrendo prestazioni in discipline che attualmente non sono accreditate alla Cattolica.
Tornando all’acquisizione che avrà comunque ripercussioni su una platea importante di lavoratori (sono circa 400), fra le questioni da affrontare con i loro rappresentanti ci sono il passaggio dei dipendenti alla nuova società (in particolare le modalità che saranno utilizzate), il mantenimento dei livelli occupazionali e dei diritti acquisiti fin qui dal punto di vista contrattuale. Il contratto, anzi, sarà quello attualmente applicato al Gemelli.
Venerdì scorso, inoltre, i componenti del Cda della Fondazione (Guizzardi e Lucarelli) insieme al presidente del Gemelli Romagnoli e al dg del centro molisano Zappia hanno fatto tappa in Regione: prima hanno incontrato i commissari Giustini e Grossi, poi il governatore Toma. Palazzo Vitale nomina un componente del Cda della Giovanni Paolo II, si tratta di capire se questo assetto verrà mantenuto. La Regione, inoltre, accredita la struttura: anche questo status dovrà trasferirsi dall’attuale Fondazione al soggetto giuridico che ne prenderà il posto. E che probabilmente si chiamerà Fondazione Gemelli Molise.
Per ora dai sindacati non filtra particolare allarme. Anzi, la Uil si spinge oltre. «Una struttura che oggi è solo molisana entra in un circuito molto più importante, un punto di forza – sostiene la segretaria Tecla Boccardo – nell’epoca dell’autonomia differenziata che penalizza le piccole realtà come il Molise. Naturalmente, i passaggi a cui presteremo la massima attenzione sono quelli che riguardano i lavoratori. Bisogna evitare penalizzazioni e danni dal punto di vista della situazione previdenziale, per esempio». Boccardo aggiunge di aver già informato i suoi iscritti. «Siamo caduti in piedi in situazioni anche più complicate – conclude – Lo faremo anche stavolta».

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