Quale sarà il destino del centro di Senologia dell’ospedale ‘Veneziale’? Sono ancora tanti i dubbi sugli scenari che riguardano la sanità molisana e la parola passa ai commissari.
Ieri mattina Angelo Giustini e Ida Grossi, i due commissari mandati dal Governo per vagliare la situazione, insieme ai vertici dell’Asrem hanno accolto l’invito del comitato ‘In seno al problema’ per confrontarsi con i cittadini scesi in piazza e dare risposte sul futuro di Senologia. Innanzitutto Gennaro Sosto, direttore generale dell’azienda sanitaria, ha precisato che quello di Senologia non è un vero e proprio reparto. Per costruire un reparto, infatti, è necessario raggiungere la soglia minima di 150 interventi all’anno, ma né l’ospedale di Isernia, né tanto meno quello di Campobasso, raggiungono la soglia. Tuttavia, in virtù della centralizzazione degli ospedali il reparto sarà costruito al Cardarelli. Ma poi, a precisa domanda, il direttore generale ha in realtà delineato possibilità di far restare al ‘Veneziale’ l’attività di sala operatoria, ma su questa eventualità dovranno esprimersi i commissari Giustini e Grossi, i quali hanno promesso un impegno teso a dare risposte positive al territorio.
«C’è un’unità operativa a Campobasso che avrà tre sedi: Isernia, Campobasso e Termoli – ha puntualizzato Sosto –. La chirurgia viene fatta nel presidio centrale, cioè il Lab di Campobasso, mentre a Isernia e Termoli saranno effettuate le indagini con anche il prelievo istologico del campione. Il personale medico che interviene nelle sedi di Isernia e Termoli, dopo aver appurato la necessità dell’intervento, potrà effettuare l’asportazione chirurgica nella sede di Campobasso secondo il mandato che ci è stato dato a livello ministeriale».
Questo vuol dire che gli interventi saranno effettuati a Campobasso, mentre a Isernia verranno assicurati altri servizi afferenti alla Senologia. Una scelta che, però, secondo la dottoressa Francesca Scarabeo, non risolve affatto il problema. «Il paziente oncologico ha bisogno di essere seguito dai propri medici in tutte le fasi dell’intervento – ha dichiarato –, da quelle preliminari al decorso post-operatorio, per garantire la massima e continua attenzione». Inoltre la dottoressa Scarabeo, punto di riferimento di Senologia, posta di fronte a un bivio tra Chirurgia al ‘Veneziale’ e il trasferimento a Campobasso, si è detta ‘costretta’ a optare per la seconda opzione. Ha inoltre sottolineato che il depotenziamento di Senologia avrebbe un ‘effetto domino’ anche su altri reparti. Infatti «i tumori alla mammella rappresentano sul territorio regionale l’80% delle incidenze del carcinoma – ha sottolineato Scarabeo –, quindi a Isernia crollerebbe di conseguenza anche il reparto di Oncologia, il Centro Trasfusionale, Medicina Nucleare e Ostetricia con un totale smantellamento dell’ospedale». È stato poi il commissario Giustini a ribattere: «Il concetto di salute è un diritto sancito dalla Costituzione – ha affermato Giustini –, e garantisco che verrà tutelato, ma il compito dei commissari è anche quello di razionalizzare nel concetto economico-finanziario».
Avranno poco più di un mese e mezzo i due commissari per tracciare al Governo il punto della situazione con le eventuali eccezioni alle soglie minime e le note di merito del nosocomio pentro. «Il Molise ha qualche difficoltà in più perché è più piccolo e deve far i conti con le risorse finanziarie che ha – ha precisato Grossi –, ma ha anche più possibilità, in termini di flessibilità, da giocare. È qui che entriamo in campo io e Giustini in qualità di commissari. Faremo dei suggerimenti espressi una virtù e ci confronteremo con i Ministeri in maniera sana sui risultati raggiunti».
Valeria Migliore

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