Dopo il Comitato di sorveglianza sul Por si è spostato a Roma per una seduta della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni. Dalla Capitale quindi il governatore Donato Toma commenta con Primo Piano il sì definitivo al provvedimento che fra le altre cose sblocca il turnover nella sanità molisana.
Presidente Toma, il decreto Calabria è legge. Un suo commento.
«Era ora, finalmente! Sono anche soddisfatto perché quanto chiesto dalle Regioni è passato».
Quindi ora l’azienda sanitaria regionale potrà tornare ad assumere.
«Appena la legge sarà in Gazzetta, certo. E devo anche aggiungere che noi sappiamo cosa fare».
Però, presidente, questo non significa che nei reparti arriveranno subito i medici che mancano e le carenze in alcuni casi sono gravissime.
«È così e lo so bene. Non c’è una bacchetta magica che ci regala medici. E guardi che se non si fossero mossi il presidente della Regione e il direttore generale dell’Asrem, se non ci fossero buoni rapporti con le altre Asl e aziende ospedaliere che ci hanno inviato ortopedici non avremmo tamponato quella emergenza. Mi viene da dire a questo punto, però, che il commissario credo sia stato inviato in Molise per risolvere i problemi, o no? Bene, aspetto le soluzioni della struttura commissariale. I commissari non possono solo dirci quali sono i problemi, mi aspetto che si sbrighino a darci le soluzioni. Il nuovo piano sanitario io ancora non l’ho visto. Quando lo faranno, a fine anno?».
A proposito della struttura commissariale, lei è stato diffidato a trasferire 4.2 milioni della fiscalità alla sanità. E il disavanzo con cui la Gsa ha chiuso il bilancio è di 15.6 milioni.
«Stiamo per coprire con una manovra correttiva che non impatterà sul bilancio regionale. L’ho messa a punto coi dirigenti e i tecnici con l’obiettivo di correggere il deficit in particolare riguardo ai 4.2 milioni. Le pieghe del bilancio ci offrono spazi di manovra».
r.i.

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