Da extrema ratio a proposta irrealizzabile, il passo è brevissimo.
Agorà manda in onda il servizio realizzato sulla carenza di medici in Molise. Non è una diretta, le dichiarazioni del ministro Grillo magari sono di qualche ora o giorno prima. «L’emergenza – dice la titolare della Salute – si sta affrontando a livello normativo con misure emergenziali anche di lungo termine, come la riforma della specializzazione, e a livello operativo locale a seconda delle emergenze nei territori». Sull’impiego degli ufficiali militari in Molise, spiega che «dal punto di vista strutturale è veramente complesso. Alle strette, qualora non si dovessero trovare altre possibilità, si valuta anche la possibilità di richiamare medici da aree diverse della specializzazione nel Paese». Insomma, medici militari come extrema ratio, chiede la giornalista. E Grillo: «Assolutamente sì».
A margine della presentazione del rapporto sulla salute mentale, invece, la bocciatura delle stellette nei reparti civili. «Fa titolo di giornale ma è difficile da realizzare – così Grillo – dobbiamo cercare soluzioni più reali e meno creative. Lo dico per l’ennesima e ultima volta: quella del commissario della Sanità Giustini è una proposta irrealizzabile, quasi più semplice sarebbe formare con la bacchetta magica i nuovi specialisti. Detto questo – conclude – è chiaro che la ministra Trenta è disponibile e non si tira indietro». Una polemica riesplosa a livello nazionale quando in Molise era stata archiviata da un po’, insieme alla possibilità di avere a disposizione i medici militari in corsia perché servirebbe la dichiarazione dello stato d’emergenza. A Campobasso per i Misteri, al ministro della Difesa Trenta è stata riproposta la domanda, lei ha risposto che si sta valutando. Ora Grillo mette un punto. Toma coglie la palla al balzo: ««La proposta del commissario di ricorrere ai medici militari è irrealizzabile. Non lo dice più solo Donato Toma, ma anche il ministro alla Salute Giulia Grillo. Il ministro, quindi, certifica l’assoluta incompetenza e inadeguatezza degli interventi, delle azioni e delle proposte di un commissario che, in mesi di attività inutile, ha cronicizzato i mali della sanità regionale. Non c’è più tempo da perdere: occorre abolire i commissariamenti, come già allo studio nel Patto sulla sanità. La mia priorità è tutelare il sacrosanto diritto alla salute dei miei concittadini».
A Toma replica il deputato 5s Federico: «Cerca di strumentalizzare, eppure dovrebbe avere altre priorità in campo sanitario». Intanto, dice, «rimetta i soldi al loro posto». Nel mirino di Federico pure i privati convenzionati con la Regione: nel 2018 «hanno prodotto extrabudget su prestazioni per cittadini di fuori regione, creando uno squilibrio di conti per 15 milioni». Per il disavanzo, conclude, è scattato il blocco del turnover che però «con legge abbiamo tolto».
r.i.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.