La seduta monotematica sulla sanità rischia di restare monca, senza la voce dell’ospite d’onore che in Aula potrebbe dare indicazioni ufficiali sul nuovo assetto per ospedali e strutture territoriali spegnendo rumors e polemiche.
Il 24 luglio, data scelta da Palazzo D’Aimmo per convocare la riunione sul piano operativo 2019-2021, è infatti in agenda a Roma il tavolo tecnico. Appuntamento della massima importanza, visto che saranno tirate le somme sia riguardo al bilancio sia rispetto alla programmazione dei servizi.
Difficile immaginare che i commissari Angelo Giustini e Ida Grossi possano scegliere l’Assise regionale o dividersi fra Campobasso e la Capitale.
A via Genova da giorni la struttura della dg Salute è al lavoro insieme a quella dell’azienda sanitaria per preparare gli atti da inviare al Mef e al ministero della Salute. Ai due dicasteri è stata inviata il 3 luglio anche la bozza di piano operativo, in visione preventiva per la valutazione. Il responso, a questo punto, potrebbe esserci mercoledì prossimo in via XX Settembre, sede dell’Economia.
Quando la bozza tornerà dalla Capitale, hanno assicurato i 5 Stelle (parlamentari e consiglieri regionali), ci sarà una fase di confronto e condivisione. Ma la reale capacità di incidenza sulle decisioni prese è tutta da verificare. E se il governatore anche l’altro giorno ad Agnone ha confermato i suoi timori che il Caracciolo possa essere declassato a ospedale di comunità, di contro altre indiscrezioni raccontano che l’impianto della rete ospedaliera con Campobasso hub di primo livello e Isernia e Termoli spoke sarebbe confermato. Con qualche rafforzamento rispetto alle previsioni del Balduzzi, ma non si sa che tipo di rafforzamento. Soprattutto, nessuno sa (o dice) con certezza se ci sarà l’integrazione fra Cardarelli e, a questo punto, non Università Cattolica ma società Gemelli Molise.
Intanto l’Ordine dei medici della provincia di Campobasso ha inviato una lunga nota inviata al ministro della Salute Grillo, ai presidenti delle Commissioni parlamentari Sanità, alla coordinatrice del tavolo tecnico Adduce, al direttore dell’Agenas Bevere, ai commissari della sanità molisana Giustini e Grossi, al governatore Toma, alla dg Salute Gallo e al manager dell’Asrem Sosto. La presidente Carolina Di Vincenzo riassume la situazione difficilissima in cui versa la sanità molisana, soprattutto in relazione alla carenza di alcuni specialisti in maniera particolare.
«La situazione sanitaria dell’intera Regione è assai critica: per scongiurare con tutti i mezzi possibili il collasso dei servizi di emergenza è indispensabile la collaborazione di tutti gli attori della sanità con la struttura commissariale; per questo aspettiamo direttive dal Ministro della Salute. Le inefficienze e le disfunzioni vanno necessariamente risolte, nella direzione di una sanità pubblica sostenibile nel tempo, sicura per gli utenti, con numero adeguato di operatori motivati, affinché nessuno possa più affermare che nel pubblico nulla funziona. Nel medio e lungo periodo sarà necessario raggruppare in un unico ospedale tutti i servizi specialistici che garantiscano una risposta adeguata alle patologie acute e alle loro complicanze; per la cronicità, contestualmente all’adeguamento della rete stradale, bisognerà potenziare su tutto il territoriale
le strutture per le cure interrnedie», scrive De Vincenzo.
L’appello è a tutte le istituzioni destinatarie a dare il loro contríbuto nell’elaborazione del prossimo piano operativo regionale «che ci auguriamo sia predisposto con il supporto degli Ordini professionali, improntandolo alle reali esigenze di salute della popolazione, con attenzione alle risorse ma nel sostanziale rispetto degli imprescindibili diritti costituzionali da assicurare anche ai cittadini molisani».

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