Dalla quota fissa sulle ricette sanitarie la Regione Molise incassa 2.5 milioni. Con i 4.3 milioni che arriveranno a Palazzo Vitale dal payback farmaceutico si potrà cominciare ad abolire il superticket di dieci euro.
È la proposta su cui si è pronunciata in maniera unanime l’Assise di via IV Novembre ieri approvando il dispositivo della mozione a firma dei 5 Stelle e dando mandato alla giunta Toma. Che, finché c’è il commissariamento, dovrà interfacciarsi con la struttura guidata dal generale Angelo Giustini cui compete il decreto di modifica del pagamento del superticket.
Previsto dalla manovra del governo Conte bis da luglio 2020, secondo le bozze di cui la stampa nazionale si sta occupando, il superamento del balzello che in Molise (e non solo) è applicato nella misura massima, potrebbe avere una felice anticipazione. Un sospiro di sollievo, se concretizzato, per i tanti corregionali che lo pagano quando prenotano visite e prestazioni specialistiche. Nel 2017 le ricette con superticket sono state 103.397.
Dal 2009 i molisani pagano 4 euro in più rispetto al ticket massimo di 36,15 per la specialistica ambulatoriale, 15 euro in più per risonanza e Tac e 5 euro in più per fisiokinesiterapia. E in aggiunta – dal 2011 – il superticket da 10 euro senza distinzioni per fasce di reddito. Non a torto ritenuto un ostacolo economico alla prevenzione e alle cure, un primo piccolo passo verso un alleggerimento era stato decretato a giugno da Giustini: l’esenzione per gli under 16 i cui nuclei familiari hanno un reddito fino a 30mila euro. Il provvedimento, finanziato col riparto delle risorse previste dalla Finanziaria nazionale per la riduzione della quota fissa sulla ricetta (280mila euro), è stato poi sospeso su indicazione di Roma. Per l’attivazione concreta della misura serve il via libera del Comitato Lea e del tavolo tecnico. Nella Capitale hanno chiesto una relazione, l’okay è atteso a breve. Ma dal 1 giugno, quando era fissata l’entrata in vigore dell’esenzione, sono passati già quattro mesi.
Identico percorso dovrà seguire l’azione ben più ampia chiesta dall’Assise legislativa con la mozione di ieri. Anche il decreto del commissario della Campania Vincenzo De Luca, indicato a riferimento durante il dibattito di ieri dal capogruppo dei 5 Stelle Greco (ebbene sì), è legato all’ok dei tecnici romani.
La seconda parte del dispositivo della mozione prevede di destinare «prioritariamente, parte delle risorse al finanziamento di ulteriori borse di studio per medici specializzandi».
Al netto di un iter che non si annuncia facile, né è detto che si vada a segno, i pentastellati di Palazzo D’Aimmo rivendicano comunque di aver dato una rotta precisa perché una quota del payback sarà utilizzato per «l’abolizione del superticket a partire dalle fasce più deboli della popolazione per poi proseguire per scaglioni di reddito» e un’altra «servirà a finanziare altre borse di studio di specializzazione medica dal momento che i fondi previsti dalla giunta regionale, dopo l’approvazione della nostra mozione sul tema, ammontano a 220.000 euro che sono utili a finanziare due sole borse». Per i 5s il Consiglio si è riappropriato del suo potere di indirizzo ma, cosa che più conta, «investiamo di più nella formazione dei giovani medici e aiutiamo tutti i molisani che hanno difficoltà a curarsi».

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