“Da campobassano mi sento orgoglioso del ‘nostro’ Ateneo”. Lo ha detto il presidente del consiglio regionale Mario Pietracupa in occasione della presentazione del primo bilancio sociale dell’Unimol, che ricade nel trentennale della nascita dell’Ateneo. “Avevo ventisette anni quando l’Università venne inaugurata – ha proseguito – A distanza di così tanto tempo credo che ogni molisano dovrebbe riconoscere i meriti di chi ha lavorato per l’istituzione e la stabilizzazione dell’Ateneo. Dal 1982 in poi la crescita della città e di tutto il territorio regionale è stata straordinaria. Il fatto poi che oggi si presenti il primo Bilancio sociale dimostra una volta di più la volontà di tenersi aggiornati e pronti a recepire le istanze di tutti i portatori di interesse orbitanti intorno al mondo universitario”.

All’incontro erano presenti anche il rettore Giovanni Cannata, il prefetto di Campobasso Stefano Trotta e il governatore Michele Iorio. “Non è un caso che attorno a me, oggi, ci siano i rappresentanti di certe istituzioni” ha detto il rettore. Una frase sintomatica dello spirito di squadra che ha contraddistinto e che continua a caratterizzare il percorso aziendale e sociale dell’Unimol e la conferma della volontà di condividere, sempre insieme, le prossime fasi dello sviluppo, a partire dall’inaugurazione della nuova residenza degli studenti, visitata ieri dai presenti, la cui inaugurazione è in agenda per il mese di settembre. Pietracupa ha raccolto l’assist al balzo: “Non è un caso che pure le massime istituzioni regionali rispondono sempre all’appello quando il rettore propone un’idea o un progetto da mettere in pratica per il bene dei giovani e della collettività. La nostra presenza è ancora più tangibile oggi che, sotto i riflettori, si inquadra il Bilancio sociale. Si tratta di uno strumento concreto, trasparente e di prospettiva, che evidenzia i canali su cui va indirizzata la pubblica amministrazione e che, tra l’altro – ha concluso il numero uno dell’assemblea legislativa di Palazzo Moffa – mette l’intera struttura nelle condizioni di recepire rapidamente le istanze dei cittadini e di tutti quelli che, abbandonate le strade del qualunquismo e del disfattismo, hanno intenzione di fornire il proprio contributo alla società civile, passando una volta ancora dai cancelli dell’Università”.

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