La Cgil conferma: la cura che il governo Frattura ha dato al sistema Molise non ci piace.
Il sindacato di via Mosca, con il segretario organizzativo Franco Spina, chiede ancora una volta di «cambiare passo». Dalle partecipate alla sanità, «era logico attendersi azioni e provvedimenti coerenti all’analisi di contesto». La prima parte è stata affrontata, vale a dire il riordino o la dismissione delle partecipate (Gam, Zuccherificio e Korai): la Regione ha tagliato i suoi costi ma le famiglie coinvolte – evidenzia Spina – sono andare in forte difficoltà. «L’effetto ottenuto è verificabile da tutti, la chiusura di importanti aziende e del loro indotto, ha determinato un crollo del lavoro stabile e a tempo indeterminato che offre delle certezze alle famiglie, in parte compensato da lavori precari e non duraturi, contrattualmente più flessibili». Con l’aggravante, aggiunge, che non ci sono più neanche ammortizzatori, utili a sostenere chi ha perso il lavoro per il periodo che gli serve a ritrovarlo.
È mancata, dunque, secondo la Cgil la seconda fase: quella del rilancio. Per la quale servono investimenti pubblici poiché «le semplici politiche di bonus e incentivi hanno un effetto e ricaduta minima e di breve durata rispetto alle risorse impegnate. Con questa logica avevamo intrapreso positivamente la scommessa sul riconoscimento dell’area di crisi complessa. Ad oggi dopo oltre 2 anni si discute ancora di tale strumento. Fermo restando l’ulteriore proroga sui tempi di presentazione dei progetti, non è ancora dato sapere quante imprese abbiano già presentato istanza e potrebbero concretamente avviare, aumentare o riprendere le proprie attività nei territori coinvolti, quanti al momento sono i lavoratori potenzialmente coinvolti in questi progetti».
Cambio di passo, prosegue ancora Spina, significa accelerare anche per quanto riguarda la spesa del Patto per il Molise e le politiche attive e passive del lavoro.
Le vertenze, poi, restano tante e complicate. Come quella legata al trasporto locale. «Dopo l’annullamento della gara di appalto per il trasporto extraurbano effettuata dal Consiglio di Stato nel 2016, la Regione non ancora procede da un lato alla nuova gara, dall’altro ad un nuovo piano regionale dei trasporti che consenta di garantire il diritto alla mobilità spettante ad ogni cittadino molisano. Così come è evidente che occorre pretendere da alcuni vettori il rispetto contrattuale ed economico per i lavoratori e avere il coraggio di procedere alla risoluzione dei contratti in presenza di palesi violazioni».
Venerdì 29 dicembre si terrà un’altra seduta del Consiglio sul tema del lavoro. «L’auspicio sincero e profondo della Cgil è quello di trovare in tutti i consiglieri una capacità decisionale vera, basta assistere a rinvii, mozioni e interrogazioni alla giunta che lascerebbero ancora una volta tutti i problemi aperti. Servono decisioni vincolanti e verificabili nel breve periodo considerato che tra poche settimane questa assise regionale terminerà le sue funzioni, riteniamo sia un atto dovuto nei confronti dei tanti concittadini a cui va un augurio di buon Natale, che da troppo tempo attendono risposte».

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