La Flc Cgil Abruzzo Molise, la Cisl Scuola Abruzzo Molise e la Federazione Uil Scuola Rua Molise hanno chiesto, il 12 dicembre, un incontro al governatore della Regione, all’assessore all’Istruzione e al presidente del Consiglio regionale per parlare del ‘Piano regionale di dimensionamento delle Istituzioni scolastiche’ e presentare le criticità del provvedimento.
Le organizzazioni sindacali fanno sapere che ancora non è arrivata nessuna comunicazione e che attraverso la stampa hanno saputo che il piano dovrebbe essere portato in approvazione durante la seduta del Consiglio regionale di oggi, 15 gennaio.
«Si tratterebbe di una decisione grave – affermano i sindacati -, che non condividiamo sia nel metodo che nel merito. Relativamente al metodo, si ritiene inutile il confronto con le parti sociali, che rappresentano migliaia di lavoratori, pur dovendosi affrontare problematiche complesse, che richiedono competenze specifiche di settore. Si ricorda che il piano di dimensionamento, dovendo definire l’offerta formativa territoriale da garantire agli studenti, oltre ad impattare sul tema degli organici del personale, deve porre attenzione al diritto allo studio, alla rete dei trasporti e all’edilizia scolastica. Sarebbe stato pertanto necessario un coinvolgimento delle parti sociali, in primis dei rappresentanti di quanti nei luoghi della conoscenza vivono, studiano e lavorano ogni giorno.
Nel merito – continuano -, senza entrare nello specifico delle gravi criticità che sono state più volte evidenziate, (tra cui il mancato rispetto delle linee guida stabilite con Dgr n. 251 del 17 dicembre 2013, di cui invece la stessa giunta regionale del Molise con Dgr n.384 del 06.08.2018 ha ribadito la validità), segnaliamo l’assoluta anomalia di un piano di dimensionamento che modifica l’assetto delle Istituzioni scolastiche dopo l’inizio delle iscrizioni (avvenuto il 7 gennaio us)».
Le modifiche del dimensionamento influiscono sull’attribuzione dei codici meccanografici, sugli organici delle scuole, sulle operazioni di mobilità, sul trasferimento del personale delle scuole e sull’assegnazione dei fondi finanziari.
«Un intervento così tardivo – precisano le organizzazioni -, pertanto, potrebbe generare confusione e contenzioso, potendosi verificare l’assurda ipotesi in cui una Istituzione scolastica muta la sua composizione dopo che i genitori hanno già effettuato l’iscrizione dei propri figli.
Chiediamo pertanto all’amministrazione regionale – concludono -, alle istituzioni locali e all’Ufficio scolastico regionale del Molise, per quanto di competenza, di valutare ed evidenziare preventivamente le conseguenze che tale provvedimento potrebbe avere per la scuola molisana, riservandoci di tutelare in ogni sede i diritti di quanti potrebbero esserne lesi (lavoratori, genitori o studenti)».

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