In piazza per dare una scossa al governo e per chiedere lavoro di qualità, investimenti pubblici e privati a partire dalle infrastrutture, politiche fiscali giuste ed eque, interventi per la tenuta sociale del Paese, a partire dal welfare, dalla sanità e dall’istruzione. Nelle manifestazione di sabato a Roma, che ha segnato anche il debutto di Landini nella veste di nuovo segretario della Cgil, la Triplice ha parlato con una sola voce ad una platea di 200mila persone. Nella Capitale anche una folta rappresentanza della Flc Cgil Molise, guidata dal segretario La Fratta, che ha portato in piazza le ragioni della conoscenza: rinnovare il contratto, rendere stabile il lavoro, bloccare il progetto di Autonomia differenziata che mortifica il sud. “L’istruzione non si differenzia: NO alla regionalizzazione della scuola” è stato lo slogan dei lavoratori molisani, che hanno risposto alle affermazioni del ministro Bussetti (non “più fondi” ma “impegno, lavoro e sacrificio”) che – secondo il sindacato – se da un lato evidenziano un’idea del Mezzogiorno sbagliata e caricaturale, dall’altro danno corpo, senso e concretezza a quel progetto di regionalismo differenziato che tante sciagure porterà all’Italia intera, non solo alle regioni meridionali.
A questo progetto di «secessione dei ricchi, che aggrava le difficoltà delle scuole del mezzogiorno, rompe l’unità del sistema di istruzione e introduce vere e proprie gabbie salarialo» la Flc continua ad opporsi. Di questo e di altri temi (mobilità, pensioni, stabilizzazioni) discuterà con i lavoratori nella campagna di assemblee che partirà martedì 12 febbraio da Agnone e che per due settimane coinvolgerà tutte le scuole del Molise.

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