I tagli e le riduzioni delle corse dei bus, a causa dei nuovi orari estivi, riaccendono i riflettori sulla carenza di un servizio che per molti cittadini, soprattutto per anziani e disabili, rappresenta una priorità.
A sollevare di nuovo la questione, per il terzo anno consecutivo, è don Mario De Libero, noto come “il parroco d’assalto” per la sua indole da combattente. Don Mario, infatti, ancora una volta, si è fatto portavoce delle istanze degli abitanti del quartiere Cep di Campobasso, dove risiede da oltre 30 anni, per sottoporre la questione alle istituzioni preposte.
Con lui anche il segretario confederale della Ugl, Franco Battista, che ha sposato la causa del parroco e che anche quest’anno annuncia ‘battaglia’ affinché il servizio venga ripristinato: «Sono diversi i disagi causati dalla riduzione delle corse – afferma il sindacalista – in questo quartiere, ad esempio, l’Uno Rosso dopo le 14 non passa più, mentre gli orari di altri autobus, come l’Uno Nero, sono stati sensibilmente ridotti».
«A causa della mancanza di questo fondamentale servizio – conferma il parroco – buona parte del quartiere è ‘paralizzata’ e il problema riguarda soprattutto gli anziani. Durante l’anno infatti, sono previste 10 corse nella fascia oraria pomeridiana. Anziché toglierle tutte avrebbero potuto dimezzarle garantendo così, anche se in minima parte, il servizio ai cittadini».
Ma oltre ad anziani e disabili c’è un’altra fetta di popolazione che risente dell’assenza pomeridiana del servizio di trasporto pubblico locale: i lavoratori. L’attuale soppressione, infatti, viaggia in parallelo con la chiusura estiva degli istituti scolastici pertanto, con i nuovi orari, i primi bus a subire una ‘sforbiciata’ sono stati proprio quelli che combaciano con gli orari di entrata e di uscita da scuola. Il problema, però, come sottolinea Battista, «è che ora a farne le spese sono anche i lavoratori che non sanno come rientrare a casa. Chi esce dagli uffici o dai negozi all’ora di pranzo, infatti, si ritrova a fare i conti non solo con il caldo ma anche con la mancanza di un mezzo per tornare a casa. Per gli anziani, poi, neanche a dirlo, recarsi in farmacia, dal medico o a fare la spesa diventa impossibile oltre ad essere pericoloso per la salute».
Ma i problemi riguardano anche le corse attualmente operative: «Sugli autobus manca l’aria condizionata – aggiunge Battista – inoltre, a causa della carenza di organico, molti meccanici della Seac vengono impiegati come autisti».
Un problema, secondo il sindacalista, che «non è ammissibile da un punto di vista sociale e che richiede maggiori attenzioni da parte delle istituzioni. Oltre all’azienda che esegue ciò che gli viene detto, l’argomento dovrebbe essere trattato da Comune e Regione. I politici dovrebbero tener conto delle esigenze dei cittadini e soprattutto dei parroci come don Mario che rappresentano un punto di riferimento per l’intera comunità».
Un utilizzo costante da parte dei cittadini dei mezzi pubblici favorirebbe inoltre «la decongestione del traffico e apporterebbe inoltre benefici in termini di rispetto per l’ambiente oltre a formare una cultura del trasporto che in altre città, soprattutto quelle del Nord, rende ogni spostamento pratico e funzionale».
Per il sindacalista, dunque, è arrivato il momento di agire: «Basta fare scaricabarile! Vogliamo mettere a fuoco il problema. Prima di tutto, trattandosi di un contratto di servizio, verificheremo se ci sono i presupposti per presentare un esposto per interruzione di pubblico servizio. Se una persona anziana accusa un malore perché costretta a camminare a piedi anziché utilizzare il servizio, non si tratta più soltanto di una responsabilità morale, ma anche civile e penale.
Nei prossimi giorni, inoltre, – annuncia – insieme agli abitanti del quartiere terremo una conferenza stampa, probabilmente nei locali della parrocchia di San Giuseppe Artigiano, alla quale chiederemo ai politici di intervenire per venire a capo del problema e trovare insieme una soluzione».

SL

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