“Una decisione dolorosa, ma per certi versi obbligata”. Così il tecnico Gimmy Capitanio motiva la scelta di lasciare la panchina del Venafro, dopo appena tre partite ufficiali, una di campionato e due di coppa. “Ho deciso io di dimettermi e per motivi assolutamente extracalcistici” – spiega l’allenatore cassinate. “Avevo comunicato la decisione al presidente Patriciello già prima della partita con il Riccia, spiegandogli che per me sarebbe stato impossibile conciliare il lavoro con gli allenamenti e le partite. Purtroppo per un paio di mesi sarò molto impegnato a livello lavorativo e non mi è sembrato giusto prendere un impegno nella consapevolezza di non poterlo mantenere. Non vivo di calcio, per cui ho dovuto fare una scelta, anche se a malincuore”.

“Mi dispiace perché la squadra stava crescendo” – aggiunge Capitanio. “In queste settimane abbiamo lavorato bene, la squadra mi ha seguito alla lettera e i primi risultati sul piano del gioco stavano iniziando ad arrivare. Il tecnico ci tiene a ringraziare tutti quelli che hanno collaborato con lui per portare avanti il progetto Venafro in queste settimane. “Ringrazio in primis il presidente Patriciello, per aver creduto in me e per avermi dato questa possibilità. Ringrazio i giocatori, i collaboratori, il direttore sportivo, il preparatore dei portieri e in generale tutta la società, perché penso che in queste settimane abbiamo lavorato bene e, seppur non ci sia stata la possibilità di andare avanti, si sono creati dei presupposti per fare bene. E ringrazio gli ultrà, che in queste prime partite ci hanno seguito e ci hanno applaudito sempre, anche nei momenti difficili, dando un grande segnale alla società e alla città. Mi dicono che negli anni passati il sostegno alla squadra sia stato meno incisivo, ma il gruppo si sta riorganizzando e sono convinto che tornerà ad essere uno dei più belli e colorati del Molise. Al nuovo allenatore (Giuseppe Capaccione), invece, faccio un grosso in bocca al lupo”.

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