Il Campobasso deve accantonare l’idea di chiedere il ripescaggio in Lega Pro. A prescindere dalle decisioni della società, per i lupi la questione stadio diventa un ostacolo insormontabile. A confermarlo il presidente della terza lega Gabriele Gravina, in visita ieri in Molise per l’inaugurazione della nuova sede federale di Ripalimosani.

“Le norme sono molto chiare – ha spiegato il numero uno della vecchia serie C -. Le carenze strutturali rappresentano una pregiudiziale assoluta e purtroppo non potranno esserci deroghe. Come Lega Pro abbiamo messo a disposizione la nostra task force tecnica per fornire la dovuta assistenza alle società in questi dieci giorni che mancano alla scadenza delle domande di ripescaggio. Ma alle 19 del 26 luglio chi non ha i requisiti resta fuori. Gli stadi devono disporre di tutte le autorizzazioni. Prefiltraggio e videosorveglianza, ad esempio, devono essere già in funzione”.
Una pietra tombale, insomma, sulle speranze del Campobasso di prendere una scorciatoia per il professionismo. Lo stadio di Selvapiana, al momento, non dispone neanche dell’agibilità per i campionati dilettantistici in attesa del certificato di prevenzione incendi richiesto ormai da anni dalla commissione provinciale di vigilanza. E se per questo nulla osta c’è possibilità di ovviare entro l’inizio del campionato, diverso è il discorso per la domanda di ripescaggio.
Proprio ieri, intanto, la giunta di Palazzo San Giorgio ha firmato la delibera propedeutica ad appaltare in breve tempo i lavori previsti nel progetto finanziato con i famosi 800mila euro erogati dalla Regione Molise. Ma per il 26 luglio è ormai tardi.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.