Due indizi non fanno una prova, ma magari ci vanno vicini. Due indizi che fanno rima con 3-0, il numero uscito sulla ruota di Campobasso a distanza di una settimana dalla rotonda vittoria conquistata ai danni del Monticelli. E per non far torto a nessuno i rossoblù si sono ripetuti col medesimo risultato ai danni di un’altra marchigiana, che pure nel primo spicchio di gara aveva trovato il modo per mettere un po’ alla berlina qualche pecca nella retroguardia molisana. Ma alla fine conta la sostanza per intero e l’attualità racconta di un Campobasso tornato a dettar legge un po’ come avvenuto già a inizio stagione, quasi come se una volta ritrovata quella stabilità che a lungo è venuta meno dubbi, ansie e paure si fossero dissolte in una nuvola di cenere. Per quanto mostrato all’Aghetoni, l’undici di Foglia Manzillo nel guado di metà classifica è decisamente un intruso.
KARGBO SCATENATO – C’è un solo cambio di formazione tra i titolari, dove Bisceglia rileva Capozzi. Per il resto giocano gli stessi della settimana precedente, ma a mancare in avvio è quell’attenzione ai dettagli che finisce per consegnare al Fabriano Cerreto tutto il proscenio. I padroni di casa tra le mura amiche non perdono da due gare e in settimana hanno cambiato radicalmente volto, con due innesti pesanti tra i fuoriquota giunti da Gubbio (i classe ’98 Fumanti e Conti). C’è del materiale per provare a cogliere di sorpresa i Lupi ma i buoni propositi dei locali si scontrano con la traversa colpita da Zuppardo dopo una manciata di minuti appena: l’incornata dell’ariete è perentoria, con Del Duca abbondantemente sovrastato, ma la palla sbatte sul montante e torna in campo sulla linea, graziando la difesa molisana. È uno spavento che quantomeno ha la capacità di destare la formazione ospite, che dopo una decina di minuti di svago (o libera interpretazione, fate voi) decide di prendere in mano le operazioni. In mezzo al campo Trillini osa schierando il tandem Baldini-Bambozzi che pure non può regge il confronto se opposto al generale Danucci e i due battitori liberi Varsi e Gerardi. Ma è sulle corsie esterne che il Campobasso riesce a trovare terreno fertile per affondare: la prima palla gol la spreca Varsi, che non sfrutta a dovere una sponda di Kargbo. Ma quando quest’ultimo decide di fare tutto da sé il finale è già scritto, nonostante Tafani si lamenti e non poco per una presunta trattenuta ai suoi danni commessa dallo scatenato classe ’99. La doppietta della domenica precedente non era affatto estemporanea: il giovane della Sierra Leone è sempre più una piacevolissima realtà e prima del riposo da nuovamente venire il mal di testa alla retroguardia fabrianese, anche se sul suo invito Varsi arriva appena in ritardo. Un brivido però lo corre nuovamente anche Landi, che sulla punizione tagliata di Bambozzi vede arrivare di gran carriera Baldini che forse con la spalla, o forse con il petto devia a “peso morto” da pochi passi, mancando clamorosamente il bersaglio. Resterà quello l’ultimo pericolo scampato prima di una ripresa praticamente a senso unico.
BALISTRERI SI DESTA – L’unico rimprovero che si può muovere al Campobasso è di non cercare da subito il colpo risolutore. Trillini prova a ribaltare l’inerzia inserendo Girolamini (fumoso) e Pero Nullo, il quale due volte arriva a concludere ma senza mai trovare la porta. Col passare dei minuti però la pressione dei locali si affievolisce a tal punto che i rossoblù giostrano a loro piacimento le operazioni senza correre rischi. I cambi non spostano di un millimetro le forze in campo, con Kargbo che lascia spazio a Vecchione e Marzano che fa rifiatare Gerardi. Col passare dei minuti a salire di tono è però Balistreri che alla mezzora si procura una punizione dai 20 metri concessa per una presunta gomitata di Ibojo, che viene spedito sotto la doccia nell’interpretazione decisamente fiscale di Villa di Rimini. Sul punto di battuta si presenta Benvenga che cerca il palo del portiere, con Monti che non fa bella figura mancando completamente la deviazione. Sul 2-0 e con l’uomo in più c’è poco o altro da aggiungere: non è di quest’avviso Balistreri che rimonta con vigore Tafani e anticipando Monti in uscita finalizza una bella ripartenza dei molisani, ben felici di far festa assieme alla ventina di tifosi saliti a sostenerli.

Roberto Barbacci

 

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