Ritornare tutti nel perimetro del centrodestra, discutere al suo interno. Lo ripete come un mantra l’onorevole azzurra Annaelsa Tartaglione impegnata a Roma, come è evidente, per questioni che riguardano il futuro del Paese. Ma per ragionare di Isernia, dell’imminente – anche se ancora senza una data certa – rinnovo del Consiglio comunale, la sua disponibilità è come sempre ampia. Parola d’ordine? Insieme, i partiti della coalizione e quei movimenti che sono parte di quel perimetro dal quale lei, coordinatrice regionale di Forza Italia, intende ripartire. Un modello quello che ha ormai ‘brevettato’: dalle elezioni regionali in poi, la base di partenza per ogni ragionamento politico che abbia a cuore le sorti di una comunità per l’onorevole Tartaglione è l’unità.
«Farò di tutto, fino all’ultimo, per ricucire eventuali strappi» confessa al telefono, subito dopo aver partecipato ad una delle innumerevoli riunioni del gruppo parlamentare impegnato, in questi giorni, in confronti continui. La scuola dalla quale proviene, quella berlusconiana, le ha insegnato che bisogna provare fino all’ultimo a ritrovare le ragioni (politiche) dello stare insieme.
Mai farsi ingannare, però, dal tono sempre cordiale e dalla gentilezza della deputata isernina. «Il confronto sempre, perché il dialogo è la base. Ma senza preclusioni, diktat o imposizioni. Senza scelte fatte a priori sul futuro sindaco» rilancia, tirando fuori le unghie (in senso metaforico, naturalmente).
«Occorre ritrovare la compattezza della coalizione – spiega – e solo dopo la persona giusta per portare a compimento quel progetto per Isernia che sarà messo in campo». L’identikit del futuro sindaco, per l’onorevole Tartaglione, è tratteggiato nei suoi contorni generali, come è giusto che sia al momento: «Un bravo amministratore ma che abbia anche esperienza politica». Una fotografia, giustamente sfocata, che però contiene alcuni elementi molto chiari. Caratteristiche dalle quali oggi, in questo contesto e momento storico, non si potrà prescindere. «Isernia è la mia città» rimarca con orgoglio. E quell’identikit rimanda all’esperienza, alla conoscenza della macchina amministrativa ma sembra rifuggire l’idea che si possano trovare queste doti solo nei cosiddetti ‘tecnici puri’.
«Ritorniamo in quel perimetro politico che ci appartiene, all’interno del quale lavorare ad un progetto per Isernia, che serva a rivitalizzare la città e che sia al centro dell’impegno che gli amministratori dovranno portare avanti nei confronti dello schieramento, dei cittadini, dell’intera comunità» sottolinea ancora. Il capoluogo di provincia è un ‘terreno’ difficile sul quale misurarsi. Le vicissitudini all’interno dell’ambiente politico-cittadino, la battaglia al ballottaggio fra due candidati della stessa area di centrodestra, un Consiglio comunale nel quale i movimenti fra gruppi consiliari hanno in pratica rivoluzionato quell’assetto votato cinque anni fa, le difficoltà vissute dal sindaco d’Apollonio in questa consiliatura, i colpi di coda dell’ultimo periodo (dal bilancio al caos sulla presidenza della IV Commissione) non trovano però spazio in un ragionamento focalizzato sul ‘domani’ che l’onorevole Tartaglione, in qualità di coordinatrice regionale di Forza Italia, intende avviare.
«È un momento particolare, tutte le forze politiche sono chiamate alla responsabilità – spiega – e nei Comuni questa difficoltà che vive il Paese è sentita maggiormente. Sono gli enti più vicini ai cittadini, ne avvertono le problematiche in maniera diretta. Il centrodestra, in quel perimetro dal quale dobbiamo ripartire tutti, dovrà essere unito per dare risposte serie, concrete. Quello che accade dall’altra parte, nello schieramento opposto, è sotto gli occhi di tutti in questi giorni, del resto. Una accozzaglia che non è stata in grado di governare e che pur di restare al comando si affida adesso ai cosiddetti “responsabili”, che ora per rendere presentabili definiscono ‘costruttori’. Questa cosa non riesco proprio a digerirla – sbotta la deputata azzurra -: il premier che non ha più la fiducia verrà in Parlamento per cercare di ‘raccattare’ i voti che servono per restare, senza avere un progetto, né una visione per il futuro. Ma ricordiamoci sempre che le ultime elezioni le ha vinte il centrodestra in termini percentuali, e semmai è il centrodestra che dovrebbe avere l’incarico di verificare che in Parlamento ci sia una maggioranza in linea con la maggioranza reale del Paese».
Ecco, è questo il modus operandi che per Annaelsa Tartaglione deve essere preso a modello: deve governare chi rappresenta la maggioranza nel Paese.
«Isernia ha la fortuna (e la sfortuna se la si guarda da un altro punto di vista) di essere una piccola città ma è un capoluogo di provincia, c’è tanto spazio in Consiglio comunale e ci saranno soddisfazioni per tutti. Sarà la nostra sfida del 2021: quella di un centrodestra che unito vincerà! Ripartiamo dalla nostra identità, ragioniamo e scegliamo insieme, senza diktat. Ritroviamo la compattezza della coalizione senza imposizioni o preclusioni. Io non smetterò mai di trovare la strada comune, di ricucire lì dove c’è bisogno e di mediare laddove serva».
Il percorso è solo all’inizio ma la macchina nel centrodestra sta per mettersi in moto: un confronto veloce, avvenuto in Transatlatico qualche ora fa con il coordinatore della Lega, Jari Colla, perché l’onorevole Tartaglione incassi il primo sì ad una riunione dei segretari di partito, dei coordinatori e dei referenti dei movimenti che orbitano nell’area di centrodestra. Appuntamento ancora da fissare ad una data certa, probabilmente si terrà la prossima settimana; occorrerà naturalmente verificare prima gli impegni di tutti i referenti politici. Ma la volontà è quella di partire, insieme, con la marcia giusta.
red.pol.

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