«L’emergenza cinghiali interessa ormai tutti i territori ed è urgentissimo un intervento normativo del governo per modificare la legge 157 del 1992 con l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette». Lo ha ribadito Federico Caner (assessore della Regione del Veneto e coordinatore della Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni) nel corso di un incontro con la stampa nella sede del Cinsedo a Roma al quale hanno partecipato (in presenza e in videocollegamento) tutti gli assessori regionali e il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Una «manifestazione sindacale della politica», ha aggiunto l’assessore del Molise Nicola Cavaliere, presente nella Capitale, «contro il governo in particolare contro alcuni ministri che rispetto al tema che coinvolge tutto il territorio sia sotto l’aspetto sociale sia sotto quello economico-produttivo. A 60 giorni dalla concertazione di un decreto interministeriale – Transizione ecologica, Salute e Politiche agricole – ad oggi non è accaduto nulla. Ci aspettavamo una iniziativa forte in risposta alla richiesta di presidenti e assessori delle Regioni. Questo non è avvenuto e abbiamo indetto questa conferenza stampa. Speriamo che il governo oggi (ieri quando però poi è caduto, ndr) non cada e porti presto il decreto in Consiglio dei ministri, altrimenti ci saranno proteste più eclatanti», ha assicurato Cavaliere.
A margine della conferenza, le accuse del consigliere regionale 5s Nola a Cavaliere (pezzo a lato in pagina). A cui Cavaliere ha replicato a stretto giro: «Preferisco di solito non rispondere alle provocazioni di Nola, che col passare del tempo ha sviluppato sempre più un’ossessione nei miei confronti. Ma mi preme far notare all’esponente grillino che se fosse vero ciò che afferma sull’emergenza cinghiali, oggi al tavolo sarebbero stati presenti 20 Nicola Cavaliere, non gli assessori all’Agricoltura provenienti da tutte le regioni d’Italia. Così come ci sarebbero 20 Cavaliere al posto dei presidenti delle Regioni, di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri, considerata la piena condivisione della linea sul tema. Il tuttologo Nola, che pare avere soluzioni magiche per questioni inerenti qualsiasi tematica (agricoltura, sanità, ambiente, infrastrutture, cultura, economia, protezione civile, programmazioni europee e così via), dovrebbe proporsi a Conte come nuovo presidente del Consiglio, uno statista migliore di Draghi che non dovrebbe accontentarsi del Molise».
«Tutto ciò fa sorridere – prosegue l’assessore – ma purtroppo l’emergenza cinghiali è maledettamente seria e drammatica, e ciò è stato certificato pure stamane (ieri, ndr). Tutti i presenti, compreso il collega della Campania (Regione, non di centrodestra, osannata dal buon Nola), hanno denunciato chiaramente l’ostruzionismo dei due ministri pentastellati (Ambiente ed Agricoltura), che di fatto sta bloccando l’iter del decreto Gava. Invece di perdersi in futili polemiche – conclude Cavaliere – Nola dovrebbe di conseguenza preoccuparsi di intercedere (come tra l’altro aveva promesso in occasione di un’assemblea Coldiretti a Campobasso) presso i due esponenti di governo del suo partito per contribuire a sbloccare la situazione. Ma probabilmente attaccare politicamente il sottoscritto è molto più facile, anche se ovviamente del tutto inutile alla causa».

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