sindaco Agnone

sindaco Agnone

Il sindaco di Agnone, Michele Carosella, lunedì 16 giugno ha scritto al presidente e commissario ad acta alla sanità Paolo Frattura, all’assessore regionale Michele Petraroia e al sub commissario per il piano di riordino del sistema sanitario molisano Rosato. Dopo aver ascoltato amministratori locali, comitati civici, una delegazione di medici dell’ospedale (la riunione si è svolta in municipio il 9 giugno) segnala nella missiva le criticità dei documenti sanitari e chiede chiarimenti, dopo aver ricevuto “ampie rassicurazioni” sul funzionamento del presidio di montagna.

“Un ospedale di area disagiata, chiamato a servire le popolazioni di una vasta zona interna di montagna posta a cavallo di due regioni – scrive Carosella – deve operare in condizioni di assoluta chiarezza e sicurezza. Se al Caracciolo si assegna il ruolo di vero ospedale, bisogna metterlo nella condizione di erogare i servizi secondo gli standard qualitativi previsti dalla normativa. Pertanto: il servizio di emergenza-urgenza va organizzato con le richieste professionalità e assicurando turnazioni con copertura h24, un presidio che contempla posti per acuti non può che avere, per quanto riguarda le analisi di laboratorio, un servizio che sia adeguato allo scopo, e non solo un punto-prelievo per le situazioni di emergenza-urgenza; condizioni similari valgono per radiologia, tenuto conto che l’assenza di una tecnologia per la trasmissione di immagini chiare e articolate al centro hub o spoke di riferimento non consente, allo stato, il superamento della radiologia tradizionale”. “Non si comprende, nel concreto – continua il sindaco – l’esatta articolazione e organizzazione della piccola chirurgia in day-surgery o week-surgery all’interno del presidio di zona montana. Non è più rinviabile il problema di nuovi investimenti per l’ammodernamento del parco tecnologico – si pensi ad attrezzature, apparecchiature, macchine (es. Tac) – al fine di consentire l’erogazione di prestazioni sanitarie degne di tal nome. Al di là delle tante rassicurazioni ricevute in decine di assemblee, incontri e quant’altro, è necessario un chiarimento di fondo sui punti appena evidenziati”.

Timore di chiusura.

“La preoccupazione della nostra comunità – conclude il primo cittadino di Agnone – è che venga effettuata la sostanziale chiusura del Caracciolo senza che essa sia decretata ufficialmente, e proprio nel momento in cui le linee-guida della programmazione europea 2014/20 pongono una particolare attenzione alle aree interne e alla necessità che esse risorgano a nuova vita partendo dalla presenza in loco dei servizi essenziali (sanità, istruzione, trasporti). A chi scrive non piacciono le demagogie, i populismi, i campanilismi irragionevoli sparsi in ogni angolo quando si discute della riorganizzazione della sanità nel Molise. I conti debbono essere riportati in pareggio, e ognuno è chiamato per questo a fare la sua parte. Va dato atto alla comunità altomolisana di non aver mai chiesto la luna, ma solo che venga preservato un piccolo ospedale di montagna, inserito nella rete ospedaliera regionale, che non grava più di tanto sul bilancio complessivo del comparto e che potrebbe rappresentare, in prospettiva, il fiore all’occhiello di una sanità risanata e armonicamente rappresentata nel territorio. Quelle appena elencate sono le nostre ragioni. Il sottoscritto sindaco chiede che vengano ascoltate e recepite con l’attenzione e il senso di responsabilità che la situazione richiede. Diversamente, noi di quassù saremo chiamati a far valere i nostri diritti nelle sedi e nelle forme che riterremo più opportune”.

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