È nella graduatoria del concorso bandito dall’Asrem per un posto da biologo virologo. Un posto assegnato nell’ottobre 2018 a una sua collega, prima nella graduatoria. Ma Francesca Colavita è comunque vincitrice di quella selezione a tempo indeterminato e da lì può ‘pescare’ lo Spallanzani di Roma per stabilizzarla.
La giovane ricercatrice campobassana che da anni collabora – con contratti diversi – con l’istituto d’eccellenza della Capitale e fa parte dell’equipe che ha isolato il coronavirus aveva infatti partecipato al concorso bandito dall’azienda sanitaria della sua regione qualche anno fa. Nel frattempo ha continuato a realizzare il suo sogno, nel posto dove sentiva di poterlo fare al meglio.
Dal 1 giugno 2019 lo Spallanzani le ha proposto un contratto a tempo determinato. E a novembre ha chiesto all’Asrem di «poter utilizzare, mediante scorrimento, la graduatoria valida per concorso pubblico a posti da dirigente biologo, di cui è titolare codesta azienda sanitaria regionale», scrive la direzione dello Spallanzani nella richiesta di nullaosta inviata a via Petrella l’8 novembre scorso.
«Appena arriverà la risposta, verrà assunta», assicurava ieri su Repubblica l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato. Questione di ore, se non è già tutto definito. Il Messaggero scriveva che la risposta era attesa per la giornata di ieri. Magari il clamore mediatico successivo all’isolamento del virus ha fatto ripescare la pratica da qualche affollata scrivania dell’Asrem…
Intanto, però, si sono aggravate ieri le condizioni dei due turisti cinesi, i primi contagiati riscontrati in Italia, che sono ricoverati proprio allo Spallanzani.
Il governo, intanto, ha deciso di filtrare tutti i voli internazionali per evitare altri casi. I controlli con i termoscanner sono stati estesi a tutti i voli, compresi quelli europei ma esclusi quelli nazionali (con l’eccezione di Fiumicino dove questi controlli sono applicati anche sui voli nazionali), in arrivo negli aeroporti italiani. Ogni scalo installerà gli scanner nelle aree più idonee anche se nella maggior parte dei casi saranno posizionati alle uscite o nell’area controllo passaporti. Negli aeroporti senza la strumentazione, ha fatto sapere il commissario Borrelli, i controlli saranno effettuati da volontari medici e paramedici della Cri e di altre associazioni di Protezione civile con i termometri a pistola.
Anche Francia, Germania e Gran Bretagna, inoltre, hanno richiamato i connazionali dalla Cina.
Secondo i dati diffusi ieri dalla Commissione sanitaria cinese il numero di morti sul territorio del Dragone è arrivato a 425, è l’aumento più consistente dall’inizio della crisi, 64 in un solo giorno. I contagi confermati sono saliti di 3235 unità, superando quota 20mila. Mentre l’Oms ha fatto sapere che anche se il nuovo coronavirus ha una diffusione rapida «non è ancora una pandemia».

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