Ieri mattina la prima riunione operativa dell’unità di crisi regionale sull’emergenza Covid-19.
Presieduto dal governatore Toma che lo ha istituito con decreto, ne fanno parte il sottosegretario alla presidenza della giunta, i prefetti di Campobasso e Isernia, il commissario della sanità, i presidenti delle Province, il presidente di Anci Molise, il direttore generale e il direttore sanitario dell’Asrem, la dg Salute, il capo del IV dipartimento, la dirigente della Protezione civile regionale e i presidenti Ordine dei medici di Campobasso e Isernia.
La task force sarà di nuovo in riunione stasera per adottare il piano di azione predisposto per i vari scenari. Nell’ipotesi peggiore, spiega il presidente a Primo Piano, potrebbero servire al Molise – secondo una prima stima – 70-80 posti letto di Terapia intensiva. Una dotazione che con le giuste attrezzature (che saranno reperite dall’ad di Invitalia Arcuri individuato come commissario dal premier Conte) e il personale – rassicura Toma – il Molise è in grado di garantire nelle strutture pubbliche e private. Per alleggerire i tre ospedali pubblici, saranno riaperti Larino e Venafro ma, precisa Toma, per il trasferimento dei pazienti e dei reparti di Medicina generale che a Campobasso, Isernia e Termoli sarebbero utilizzati per far spazio ai letti di Rianimazione.
Su questo c’è l’accordo del commissario Giustini, come pure sul via libera alle assunzioni che Toma è pronto a dare in giornata. La copertura economica è assicurata dalla Protezione civile regionale. «Stiamo programmando la risposta per qualsiasi scenario, anche quello peggiore. I molisani devono stare tranquilli e però seguire scrupolosamente le regole di contenimento del contagio», dice il presidente.
Il tavolo, inoltre, ha concordato sulle modalità di controllo da parte dei sindaci del rispetto della quarantena e sull’attivazione di un numero verde e di una email dedicata della Protezione civile per ricevere informazioni logistiche non sanitarie.
Ieri sera il 17esimo caso accertato: è ricoverata in Malattie infettive una donna di Montenero di Bisaccia, che era già in isolamento domiciliare perché contatto diretto del primo nucleo familiare risultato positivo. I Covid-19 in Molise dunque sono 17: 3 in Terapia intensiva, 5 in Malattie infettive e 9 assistiti al domicilio.
Eseguito ieri anche un tampone a un medico, che ha avuto contatti – ma non la sera del ricovero – con il 32enne risultato positivo mercoledì: negativo.
Anche per essere più presenti rispetto a notizie che dilagano sui social, l’Asrem ha deciso di aprire da oggi una pagina Facebook con le informazioni sull’emergenza. Non solo, da stasera il palazzo sarà illuminato. «Il messaggio è duplice – spiega il dg Oreste Florenzano – intanto in segno di apprezzamento del grande senso civico dei molisani che nella stragrande maggioranza hanno comportamenti ortodossi rispetto alle misure di contenimento del contagio e ci stanno consentendo di gestire al meglio l’emergenza. E poi per ricordare che noi ci siamo, tutti gli operatori che stanno lavorando incessantemente ci sono. A questo proposito mi preme rivolgere un ringraziamento pubblico al primario del Pronto soccorso Rossi e al personale che proprio nell’accoglienza del ‘paziente 16’, che si era recato in ospedale, hanno messo in atto i percorsi di sicurezza che abbiamo approntato riuscendo a non contaminare le strutture sanitarie. Resta l’invito ai cittadini, naturalmente, a non recarsi al Pronto soccorso».

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