È l’immagine più bella del Molise che lotta contro il coronavirus: il primario del San Timoteo, il paziente 2, esce dalla terapia intensiva fra gli applausi e la commozione dei colleghi di Campobasso che lo hanno curato con pazienza e testardaggine. Dopo un giorno in sub intensiva, da ieri è in malattie infettive, ha ‘inaugurato’ il quinto piano, l’ultimo spazio in isolamento allestito al Cardarelli. L’equipe di Romeo Flocco lo ha affidato a quella coordinata da Donato Santopuoli.
Ci sono voluti 24 giorni, ma il medico termolese rientrato da un viaggio al Nord con i sintomi del virus ha messo a segno un colpo fondamentale: per se stesso e i suoi familiari ovviamente, ma anche per il morale di medici, infermieri e operatori che nell’ospedale di Campobasso portano avanti la battaglia più importante della guerra al Covid-19.
Sei i ricoverati ora nel reparto di rianimazione: altri due sono infatti stati trasferiti alla sub intensiva. Si tratta della paziente 1 del Molise, la 61enne di Montenero di Bisaccia risultata positiva al tampone il 2 marzo e un’altra donna sempre di Montenero legata a quel cluster familiare. Il marito della 61enne e la sua matrigna, entrambi positivi, sono stati dimessi da malattie infettive un paio di settimane fa e sono in isolamento domiciliare.
Il bilancio del 1 aprile
Salgono a 159 (+15 rispetto a martedì) i contagi in Molise, 26 i comuni interessati. Sono 1.157 i tamponi finora effettuati dall’Asrem: 998 quelli negativi. I contagiati sono residenti per la stragrande maggioranza in provincia di Campobasso (139), 11 di quella di Isernia e 9 sono extraregionali. Al Cardarelli sono ricoverati 31 Covid, 2 di loro (in terapia intensiva) sono stati trasferiti qui da Bergamo. Asintomatici in isolamento domiciliare sono 108 (16 di loro sono stati dimessi dall’ospedale). Gli ufficialmente guariti sono 3, dieci invece le persone decedute. E 9 i positivi ricoverati al Neuromed.
Arrivano le squadre anti Covid
La battaglia sul territorio si rafforza. Ieri il dg dell’Asrem Oreste Florenzano ha approvato la graduatoria dei medici che hanno fatto domanda per entrare nelle unità speciali di continuità assistenziali: saranno tre, una per ogni distretto, e si occuperanno dei contagiati isolati al domicilio. Una cura più puntuale e dedicata, così da intercettare la cura giusta ed evitare peggioramenti che potrebbero comportare poi la terapia intensiva e in genere l’ospedalizzazione: questo l’obiettivo principale delle squadre istituite col decreto del 9 marzo scorso. Nelle prossime ore, la costituzione delle equipe che lavoreranno in sinergia con medici di base e pediatri di libera scelta.
Vietri, tutto pronto per pazienti non Covid
Al Vietri, come al Ss Rosario, saranno curati pazienti a bassa e media complessità in base alle necessità. Lo ha ribadito ieri a Teleregione il direttore dell’azienda sanitaria: i Covid non si possono curare senza la rianimazione. Il distretto di Termoli ha in questi giorni predisposto tutto alla casa della salute di Larino quindi: sono pronti 150 posti letto, già da oggi saranno somministrati dieci pasti in più perché alcuni pazienti sono stati trasferiti nella struttura gestita dal distretto guidato da Giovanni Giorgetta. A Larino saranno destinati, ove e quando ce ne sarà bisogno, pazienti degli ospedali pubblici molisani e delle rsa.
Italia ferma fino al 13 aprile
Fino a Pasquetta le misure di contenimento in atto restano in piedi. Lo ha confermato il ministro della Salute Speranza ieri mattina in Parlamento e ieri sera il premier Conte ha firmato il nuovo dpcm: tutte le misure per contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus sono prorogate fino al 13 aprile. Rinnovate tutte le limitazioni agli spostamenti e la chiusura delle attività non essenziali. Nuova stretta per gli allenamenti sportivi.

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