È querelle a Termoli tra il locale circolo di Rifondazione Comunista e l’associazione dei balneatori che, tramite il suo presidente Pietro D’Andrea, aveva replicato alle accuse di immobilismo nei propri confronti mosse dal Prc in merito alle vicende degli sversamenti in mare.

“Il presidente – aggiungono dal movimento politico – non appare per nulla preoccupato del depuratore inquinante e degli effetti sfavorevoli che ricadrebbero sull’economia dei suoi rappresentati e su tutta la città, ma si incarica, piuttosto, di attaccare e dileggiare chi come noi denuncia con preoccupazione questa problematica. Verifichiamo, peraltro,  che il D’Andrea non entra nei meriti di alcuna delle criticità esposte , limitandosi a vestire il ruolo del fido difensore dell’operato dell’amministrazione.  Siamo ormai alle soglie della stagione balneare ed una soluzione concreta non sembra sia stata ancora chiarita dall’amministrazione cittadina. Forse sperano che le castagne dal fuoco gliele tolga il governatore regionale o che le cariche batteriche nel nostro mare si mantengano sempre sul filo dei limiti ministeriali consentiti”.

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