“I conti pubblici non sono ancora apposto – ha detto il sottosegretario all’economia Pierpaolo Baretta, ad Agnone in occasione dell’apertura del festival dell’Avanti – e Letta sta insistendo molto per utilizzare i fondi europei. Ma bisogna fare delle scelte: serve un miliardo per l’Iva, 2, 4 miliardi per l’Imu, 400 milioni di euro per le missioni all’estero. Non ci sono abbastanza soldi per tutto. Ma se bisogna scegliere è necessario farlo in direzione dell’investimento per il lavoro. L’Italia è in ritardo sulle scelte di sviluppo. Ma secondo me ci sono tre possibilità affinché l’Italia regga nella competizione globale: l’industria con il made in Italy e l’agroalimentare, la cultura e il turismo insieme, basti pensare che abbiamo più del 50% del patrimonio turistico mondiale, e la logistica. Siamo al centro del Mediterraneo, questa posizione privilegiata va sfruttata con porti strategici”. “Se avessi la bacchetta magica – ha aggiunto – ridurrei le tasse per coloro che danno lavoro ai giovani, a tempo indeterminato e a favore della ricerca e dell’innovazione, darei risposte economiche a chi lavora, e farei un intervento sul sociale, per i poveri, i non autosufficienti e chi ha disagi”. Ma la chiave di volta, per il sottosegretario, è proprio nella cultura e nel turismo, in un unico sistema. “La cultura e il turismo – ha precisato – dovrebbero avere lo stesso valore e la passione che ci fu durante l’industrializzazione negli anni cinquanta”.

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