«No, grazie». Non sarà Francescopaolo Di Menna il candidato sindaco della lista di centrodestra alle prossime elezioni comunali di Agnone attese per il mese di settembre prossimo. Da Roma dove risiede con la famiglia, l’ex prefetto di Imperia e Campobasso, agnonese doc, si dice lusingato della proposta, ma al tempo stesso ammette come l’offerta, seppur allettante, resta irricevibile.
«Non saprei proprio come gestire la situazione considerato che vivo a Roma e, in un questo momento, Agnone ha bisogno di un sindaco presente sette giorni su sette. Inoltre ritengo che il mandato non sia uno scherzo visto che dura ben cinque anni e sinceramente non saprei come fare» argomenta Di Menna che tuttavia ringrazia chi ha pensato a lui.
«Il pressing è stato abbastanza forte e non nascondo che per un istante ci ho anche pensato, ma poi riflettendo attentamente ho ritenuto assai complicato poter accettare per quelle ragioni che spiegavo in precedenza».
Classe 1950, avvocato, il funzionario del Ministero dell’Interno in pensione oggi – oltre a vivere nella Capitale, dunque distante dal capoluogo alto molisano – è il presidente della commissione straordinaria di liquidazione del comune di Cosenza finito nel vortice del dissesto finanziario. Un incarico – che a suo dire – gli prenderà molto tempo e andrà avanti almeno per due-tre anni. Nel frattempo Di Menna, che in passato ha svolto il ruolo di commissario prefettizio in comuni sciolti per camorra, dimostra di seguire le vicende del paese natio. Non ultimo l’incontro in pieno lockdown che ha visto protagonisti ex amministratori, imprenditori e un assessore regionale.
«Sicuramente potevamo aspettare qualche altro giorno, ma sinceramente non vedo tutta questa gravità. Poi sappiamo come sono fatti i politici, al tempo stesso non credo che in precedenza non ci siano stati episodi del genere per discutere di come eventualmente organizzarsi per affrontare le prossime amministrative. Insomma direi che chi è senza peccato scagli la prima pietra».
Infine Di Menna auspica che per il bene di Agnone sia messo in atto un concorso di forze affinché da risollevare un paese che perde 100 abitanti all’anno.
«È un momento cruciale per il futuro della cittadina. Al di là degli schieramenti partitici o delle ideologie politiche, reputo che di di dovere ha il compito di intercettare le figure migliori. I fondi che arriveranno dall’Europa insieme a quelli del Mes sono una opportunità da non farsi sfuggire altrimenti, mi dispiace, ma non ci sarà più speranza. Mi auguro ci si possa battere sui programmi che spesso devono essere condivisi».

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