Un anno esatto di pandemia comincia a farsi sentire e anche gli agnonesi mostrano i primi sintomi di stanchezza e di allentamento delle strette norme igienico-sanitarie imposte con il fine di circoscrivere il contagio e la diffusione del virus. Sembra, infatti, e i numeri dei contagiati lo confermano, che gli agnonesi, giovani e adulti, si abbandonino a feste private, pranzi e cene tra persone ovviamente non conviventi, complici forse le tradizioni del carnevale appena archiviato. Una impennata di casi di positività al virus che preoccupa anche l’amministrazione comunale. Proprio in ragione dei numeri in aumento il sindaco Saia ha firmato due ordinanze, una con la quale ha chiuso le scuole di ogni ordine e grado, l’altra ha vietato al pubblico piazze, parchi e giardini. «Nei giorni scorsi si sono verificati alcuni casi di assembramento che ci hanno portato a richiedere una sessione straordinaria di tamponi all’Asrem. Bisogna rispettare ogni norma di prevenzione per evitare che il virus continui a dilagare». Così il sindaco di Agnone, Daniele Saia, rispetto alla situazione epidemiologica in città che sta facendo registrare una preoccupante impennata di casi. Nella giornata di ieri, come annunciato dal primo cittadino, sono stati effettuati circa sessanta tamponi presso la struttura dello chalet.
«Domenica, inoltre, sono state somministrate ben centoventi dosi del vaccino Pfizer. Stiamo lavorando per poter aumentare, nelle prossime settimane, le giornate dedicate alla vaccinazione – aggiunge Saia, nel tentativo di dare anche notizie positive rispetto alla recrudescenza dei contagi in città -. Per questo motivo, facciamo appello a medici ed infermieri in pensione o attività, che vogliano contribuire volontariamente alle sedute di vaccinazione, in modo da accelerarne il ritmo e uscire quanto prima dalla difficoltosa situazione».
Lo stesso vicesindaco, Giovanni Di Nucci, ha indossato il camice da medico per effettuare le dosi di vaccino ai suoi concittadini ultraottantenni. E anche l’ex sindaco e medico in pensione Gelsomino De Vita si è messo a disposizione della cittadinanza per vaccinare gli agnonesi anziani e fragili. Il primo cittadino ha parlato anche di «comportamenti non consoni al periodo storico che stiamo vivendo», alludendo evidentemente a cene, incontri più o meno clandestini, pranzi e feste di compleanno tra gruppi di persone non conviventi. E dai dati sui positivi emerge che l’impennata di casi non è attribuibile solo al comportamento sconsiderato dei più giovani. Anche gli adulti, quelli che dovrebbero dare l’esempio, pare si siano abbandonati a cene e festeggiamenti per le più svariate occasioni. Tutti motivi di incontro, soprattutto quelli conviviali, che portano intuibilmente ad abbassare i livelli di sicurezza e soprattutto ad annullare la distanza interpersonale, diventando così veicolo di contaminazione del virus. Per questo motivo il sindaco ha invitato, ancora una volta, «allo scrupoloso rispetto delle norme anti contagio»: distanziamento interpersonale, «evitare assolutamente assembramenti», sanificazione frequente delle mani e utilizzo della mascherina. L’aumento sensibile di casi in città è stato un argomento trattato anche in seno all’ultima seduta del Consiglio comunale. L’opposizione, per bocca del capogruppo Vincenzo Scarano, ha sollecitato maggiori controlli e anche un’azione repressiva e sanzionatoria da parte del Comune, quindi per mezzo della Polizia municipale. Gli agenti della Polizia locale potrebbero dare una mano alle Forze dell’ordine in termini di controllo del territorio proprio relativamente al rispetto delle norme anticontagio. Ma il sindaco Saia, al momento, all’azione sanzionatoria e repressiva, continua a preferire quella dell’appello al senso di responsabilità di tutti.

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