Le voci circolate ammettono che l’incontro doveva registrare la presenza di tre – quattro persone, alla fine poi diventate almeno il doppio. Il tema da affrontare la strategia da mettere in campo per le prossime comunali di Agnone che si terranno in autunno. Il tempo stringe e quindi bisogna battere tutti in anticipo. È questo il motivo che avrebbe spinto alcuni ex amministratori comunali, un consigliere regionale e alcuni simpatizzanti (tra cui diversi imprenditori) pronti a sposare il progetto, a contravvenire alle limitazioni imposte dal lockdown per discutere faccia a faccia sul da farsi. Un summit politico segreto, quasi “carbonaro”, a tratti romantico, perché proibito al tempo dei divieti di assembramento dovuti all’emergenza sanitaria non ancora alle spalle. È accaduto venerdì sera, alle porte di Agnone, in un capannone, a dire il vero molto capiente, adatto a mantenere le distanze interpersonali di sicurezza. Secondo le indiscrezioni al suo interno si è tenuta, in gran segreto una riunione di una precisa parte politica. Questo raccontano le indiscrezioni. La cronaca, invece, meno romantica, ma sicuramente più ancorata ai fatti, conferma che a fine seduta, i protagonisti sono stati fermati e identificati dai Carabinieri lungo la provinciale tra Belmonte del Sannio ed Agnone dove appunto è presente lo stabile che ha ospitato il summit. Bisogna ricordare che le riunioni politiche sono ancora vietate, perché sono da evitare gli assembramenti. Inoltre sono ancora in vigore le restrizioni in merito agli spostamenti. Così i partecipanti al conclave clandestino avranno dovuto dichiarare ai Carabinieri di trovarsi, di notte, in una località alle porte di Agnone, per i famosi quattro motivi: stato di necessità, motivi di salute, assoluta urgenza o comprovate esigenze lavorative. O magari per fare sport o di ritorno da una visita ad un congiunto. Difficile se non impossibile. La più logica e naturale conseguenza quella che siano stati multati dagli uomini delle forze dell’ordine come avvenuto solo qualche settimana fa con sette persone di Vastogirardi intenti a svolgere un pic-nic all’interno di un garage. Ma chi è il consigliere regionale che avrebbe preso parte all’incontro? È la domanda che oggi un po’ tutti si pongono. L’identikit più credibile vedrebbe la partecipazione di Vincenzo Niro, assessore riconfermato ai Lavori pubblici nella giunta di Donato Toma. D’altronde, e non è un segreto, Niro ha sempre mantenuto un ottimo rapporto con l’ex maggioranza guidata dal sindaco Lorenzo Marcovecchio. Un rapporto rafforzatosi durante l’ultimazione del polo scolastico di Maiella e dei nuovi lavori sul manto in sintetico dello stadio ‘Civitelle’ che hanno portato l’assessore di Baranello più volte in alto Molise per seguire da vicino l’ultimazione di entrambe le opere. Insomma se la presenza di Niro sarà confermata, immaginabile anche il resto dei partecipanti di chiara estrazione centrodestra. Ma di cosa si sarà discusso durante l’incontro? Sicuramente del nome che dovrebbe ricoprire il ruolo di candidato sindaco alle prossime comunali. Ecco allora che sarebbe spuntata la figura dell’ex prefetto di Imperia e Campobasso, ma originario di Agnone, Francescopaolo Di Menna. Sarebbe lui il desiderio dei rappresentanti del centrodestra locale anche se al momento restano in piedi altre strade. Il tutto dovrà ricevere la “benedizione” di Niro. Un assessore che, a quanto pare, non si risparmia e che lavora anche di notte…

Niro non smentisce: «Parlerò in Consiglio»

Nessuna spiegazione a mezzo stampa. L’assessore Niro chiarirà la sua posizione in merito alla riunione in alto Molise in Consiglio regionale. Sarà questa la sede «opportuna» per rispondere ai 5 stelle innanzitutto che hanno chiamato in causa direttamente il presidente della Regione.
Accusato di aver violato le disposizioni anti coronavirus e di aver preso parte ad un summit politico in vista delle prossime amministrative ad Agnone, il titolare ai Lavori pubblici che venerdì – dopo 70 giorni di quarantena – ha pure partecipato ‘in presenza’ ai lavori del Consiglio regionale, non smentisce la notizia ma preferisce chiarire i contorni e i motivi dell’incontro dentro il Palazzo.

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