Si dice che il cane morde lo stracciato, piove sul bagnato, il cotto sul bollito, sono tutte affermazioni che indicano che di solito i guai non vengono quasi mai da soli. Cosi in questa delicata situazione d’emergenza sanitaria che stiamo vivendo tutti con molta apprensione e che incide e inciderà sul nostro futuro modo di vivere, dove purtroppo in alcuni settori inciderà anche sugli aspetti economici futuri, molti di essi potrebbe essere di dimensioni e forme addirittura catastrofiche, come la nostra agricoltura.
Nel Molise, in particolare nel versante adriatico non piove da circa cinque mesi. Ormai la siccità oltre ad aggredire mortalmente le colture graminacee e orticole, comincia a dare segni di sofferenza anche quelle arboree ad iniziare da quelle viticole e frutticole. Anche le foraggere ne risente fortemente, in particolare nei quantitativi e nella qualità dei foraggi che si produrrà, con gravi danni di scorte di fienagioni per i nostri allevatori e quindi un duro colpo mortale anche alla già moribonda nostra zootecnia.
Neanche le poche aree irrigue può rappresentare un soccorso idrico, considerato gli enormi costi ormai proibitivi per far giungere acqua nei campi che a conti fatti non conviene, ma oltre tutto oggi per l’acqua irrigua sui campi bisogna prenotarla e pagarla prima di utilizzarla. E se vi sono debiti pregressi nei confronti dell’Ente erogatore, Consorzio di Bonifica, il richiedente consorziato, oltre a pagare la prenotazione dovrò saldare il tutto. E nel caso il consorziato non ha questa possibilità economica, anche con la rete irrigua sul suo campo, si vedrà bruciare tutte le colture in atto. Questa è una iniqua a dir poca gestione dell’erogazione di un bene vitale per le colture in atto a rischio, senza considerare i costi di coltivazione già supportati, specie quelle arboree.
Se muore un vigneto oltre all’immenso costo per reimpiantarlo, occorrono anni, almeno quattro, per tornare a produrre. E chi paga tutto questi danni causati da angherie gestionali applicando il metodo del ricatto: se non paghi niente acqua, L’acqua non è un bene vitale solo umano e anche animale e vegetale, specie per quelle produttive, per irrigare nei periodi estivi, ma anche per gli interventi di soccorso, specie nei casi d’emergenza siccità come quello attuale. Quindi nessuno dovrebbe interromperne la sua erogazione. Certo per i morosi: ognuno deve corrispondere prima o dopo il suo dovuto, ognuno deve rispettare le norme e la leggi, anche gli Enti e le Istituzioni però, compreso la Regione che per diversi anni scorsi non ha corrisposto ai Consorzi di Bonifica il dovuto per Legge, spettante ai Consorzi per i costi di sollevamento dell’acqua irrigua, mettendo in ginocchi i Consorzi stessi che oggi si vedono costretti di condizionare l’assetata agricoltura.
Noi del Movimento Agricolo Molisano (Mam) non demordiamo, saremo guardinghi e seguiremo giornalmente l’evolversi di questa grave crisi su crisi che sta subendo il comparto agricolo Molisano, sperando in favorevoli riscontri da parte di tutti coloro che saranno altrettanto sensibili a questa grave incombente situazione e ognuno nelle proprie competenze attivino le opportune iniziative e provvedimenti.

Antonio Di Rocco

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