Montenero di Bisaccia e Riccia come Codogno: da ieri sera fino al 3 aprile sono zone rosse, protette da una sorta di cordone sanitario. Non si entra e non si esce. Eccezioni consentite a personale sanitario e di assistenza alla popolazione, alle forze dell’ordine e a chi trasporta beni di prima necessità.
Lo ha deciso ieri sera il presidente della Regione Donato Toma al termine dell’unità di crisi convocata a Palazzo Vitale, due distinte ordinanze perché parzialmente diverse sono le motivazioni di dettaglio. Il macro obiettivo, però, è uno: evitare il concreto gravissimo rischio di incremento esponenziale del coronavirus.
«Il caso di infezione rilevato nel Comune di Riccia, strettamente collegato a uno dei cluster di Campobasso – viste le rilevanti dimensioni della categoria “contatti stretti” dei soggetti positivi, non sempre facilmente identificabili in tempi brevi e sempre considerando le tempistiche di esecuzione e acquisizione dei risultati del test microbiologico – rappresenta una condizione di rischio potenziale destinata, in assenza di misure restrittive volte a circoscrivere ed isolare i nuovi focolai, a favorire la diffusione massiva del virus anche nel resto della Regione». Così nella sua relazione trasmessa alla Regione il dg dell’Asrem Florenzano. Il passaggio è parte integrante dell’ordinanza di Toma.
Quanto a Montenero, Florenzano evidenzia nel suo report: «Particolarmente preoccupante è la persistenza di un cluster di infezione nel comune di Montenero di Bisaccia, considerata la data di comparsa dei primi positivi, la durata del periodo di incubazione della malattia e l’adozione delle previste misure di sorveglianza attiva ed isolamento domiciliare adottate dal dipartimento unico di prevenzione». Inoltre: «la potenziale presenza nella popolazione di casi asintomatici documenta la necessità di garantire una più rigorosa aderenza da parte dei cittadini alle misure di contenimento e restrizione già in atto e l’implementazione di ulteriori strategie volte ad evitare/contenere la diffusione dei contagi nel territorio limitrofo, viste le tempistiche per l’acquisizione degli esiti dei tamponi sui contatti dei tamponi positivi».
Per questi e altri motivi, il governatore ha ordinato che dal 18 marzo al 3 aprile ulteriori misure per i due centri. In particolare: il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui presenti; il divieto di accesso nel territorio comunale; la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. È fatta salva, inoltre, pure la possibilità di transito in ingresso e in uscita dal territorio comunale (di Riccia e Montenero, ndr) da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali, con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale. È comunque consentito, precisa l’ordinanza, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
ppm

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