Una richiesta di rinvio a giudizio e un’archiviazione, questa la decisione della Procura della Repubblica di Larino, che ha terminato le indagini, curate proprio dalla Procuratrice Isabella Ginefra, su quanto avvenuto nella serata del 7 febbraio 2019, quando un inseguimento alla vettura usata dai rapinatori di Sarni Oro, finì in un pasticcio, diciamo, con colpi esplosi contro un veicolo sbagliato, due cittadini impauriti e la zona di Petacciato scalo in subbuglio. I fatti: il tempo di portare l’Audi dei rapinatori sull’Adriatica dopo il colpo al Sarni Oro del centro commerciale Insieme e da Vasto è partito l’inseguimento di una volante del commissariato che dopo poco ha travalicato i confini molisani, qui, poco prima di Petacciato, l’auto civetta ha perso di vista i malviventi e poco dopo hanno individuato una vettura pressoché identica, ma con due giovani soltanto nell’abitacolo, che vista la situazione non hanno deciso di fermarsi e chiarire la circostanza, preferendo fuggire, ne è nato un inseguimento con sparatoria in via Mediterraneo, sempre nei pressi della statale 16, con colpi esplosi contro pneumatici e un finestrino. Di supporto sono intervenute due pattuglie della Stradale di Termoli. L’Audi sbagliata è stata fermata con uno speronamento, azione che si è comunque conclusa con un accertamento presso la caserma dei Carabinieri, il primo comando a portata di mano. Nelle ore successive, un’auto civetta del commissariato di Polizia di Vasto, una pistola e una macchina, l’Audi dei due residenti, sequestrati e il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Larino. I legali dei due residenti, Alberto Di Vito e Diego Sabatino. Per l’agente di cui è stato richiesto il rinvio a giudizio sono contestate le ipotesi di reato di uso illegittimo delle armi e lesioni. L’udienza preliminare è stata fissata per il 7 dicembre 2020, dinanzi al Gup Rosaria Vecchi. Tuttavia, i due legali hanno presentato opposizione per la richiesta di archiviazione del secondo poliziotto. Inoltre, pronta la citazione al Ministero dell’Interno per i danni patrimoniali subiti (l’autovettura), mentre per quelli morali ci sarà la costituzione parte civile nel processo penale, se passerà al vaglio dell’udienza filtro dinanzi al Giudice per le indagini preliminari. A riguardo il legale Fiorenzo Cieri, che difende l’interesse dei due agenti coinvolti nella vicenda, ha affermato: «I miei assistiti si protestano assolutamente innocenti, hanno agito nel pieno adempimento del loro dovere in quanto impegnati in una delicatissima operazione di polizia culminata nell’inseguimento di alcuni criminali che senza scrupoli avevano immediatamente prima effettuata una violentissima rapina presso la gioielleria del Centro Commerciale Insieme di San Salvo. Il fatto aveva destato un enorme allarme sociale, in quanto i rapinatori, come da segnalazione al 113, avevano immobilizzato alcune persone, sparato colpi all’impazzata, infranto le vetrine ed asportato monili in oro, per poi fuggire con un auto identica a quella intercettata dalla civetta dei due poliziotti. Questi ultimi avevano – tra l’altro – anche il lampeggiante acceso e provvedevano ad intimare immediatamente l’Alt – Polizia con la paletta di servizio. Per cui i fatti che vengono contestati non possono – in un tale contesto storico/fattuale – costituire reato, non essendo stata l’azione dei poliziotti mossa da alcuna forma di animus ledendi. Tuttavia i miei assistiti confidano nella serenità di giudizio della magistratura ed aspettano fiduciosi una definizione positiva del procedimento».

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