La maggior parte dei bojanesi comincia a preoccuparsi seriamente del Covid 19 dopo la notizia che il contagio è giunto anche in città. La vicenda delle quattro persone (padre, madre, figlio e la sua fidanzata) appartenenti allo stesso nucleo familiare posto in quarantena presso la propria abitazione e i casi emersi nelle ultime ore al 118 della postazione di Bojano – quattro operatori sanitari contagiati e venuti a contatto con il medico risultato positivo l’altro giorno – stanno creando un allarmismo diffuso, per cui anche chi in un primo momento appariva piuttosto scettico circa la gravità e il pericolo di diffusione del Coronavirus adesso sembra ricredersi. Ora c’è la paura di non sapere con chi queste persone siano venute a contatto, per cui c’è una diffidenza generale verso tutti, dal parente al vicino di casa o all’amico. Secondo indiscrezioni, confermate da fonti attendibili, attualmente le persone poste in isolamento in città sarebbero una mezza dozzina; il loro quadro clinico non desta al momento preoccupazione, sarebbero tutti asintomatici. Si sta comunque ricostruendo la mappa dei contatti, soprattutto del personale del 118, per verificare gli interventi effettuati e le persone che sono state in qualche modo visitate e soccorse dal punto di vista sanitario. Se la situazione dovesse aggravarsi con un aumento dei contagi non è da escludere che il governatore Toma adotti anche per Bojano misure restrittive e che quindi possa diventare il terzo centro, dopo Riccia e Montenero di Bisaccia, ad essere posto in isolamento. Va ricordato che il decreto adottato per gli altri due Comuni in cui sono state istituite le zone rosse prevede il divieto di allontanamento dal territorio di riferimento di tutti gli individui ivi presenti, il divieto di accesso nel territorio comunale e la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. A queste disposizioni non sono sottoposte talune categorie di persone impegnate a garantire i servizi essenziali collegati all’emergenza. E’ comunque consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Nel frattempo il Commissario prefettizio, dott. Pigliacelli, dopo la chiusura degli uffici comunali, eccetto quello dell’Anagrafe, ha predisposto la chiusura dei cimiteri comunali fino a nuova disposizione, fatta eccezione per le tumulazioni. Il parroco della frazione di Monteverde e di Colle d’Anchise, don Fredy Barbosa, nel dare gli auguri a tutti i Giuseppe e ai papà, anche se, purtroppo, i festeggiamenti sono avvenuti in tono minore, ha ricordato su Whatsapp l’appello del vescovo Bregantini di recitare il SS. Rosario alle ore 21.00 in ogni famiglia, invitando, altresì, ad esporre un drappo bianco e una candela accesa. Intanto continuano i controlli da parte dei carabinieri e della polizia municipale, sia sulle principali strade di entrata e uscita dalla città che all’interno del centro abitato. Purtroppo c’è sempre qualcuno che crede di essere più furbo aggirando le disposizioni uscendo spesso da casa in un giorno per acquistare un solo prodotto alimentare, anziché fare la spesa tutta insieme. Va ricordato che le uscite da casa sono giustificate solo per compravate necessità, legate appunto all’approvvigionamento alimentare, alle visite mediche e all’acquisto di prodotti farmaceutici. Il cittadino che si reca fuori dall’abitazione dovrà portare con sé il nuovo modulo di autodichiarazione oppure chiederlo alle forze dell’ordine o ritirarlo presso l’androne del Comune di Bojano. In caso di dichiarazioni false o senza una giustificazione valida, sono previste sanzioni pecuniarie e denuncia alle autorità competenti come previsto dall’art. 650 del codice penale, cioè di inottemperanza alle disposizioni di Autorità.
E.C.

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