I giovani che oggi sono maggiorenni e che vivono in paese non hanno mai sentito suonare i tre bronzi della torre campanaria. Il manufatto fu dichiarato inagibile subito dopo il terremoto del 31 ottobre 2002. Da allora le campane sono rimaste in silenzio. Nessun rintocco per 18 lunghi anni.
Torneranno a suonare a festa di nuovo questa mattina dopo la cerimonia religiosa in programma alle 11 nella chiesa del convento. Qui sarà celebrata una messa commemorativo in ricordo di Vittorio Sardella, promotore dell’iniziativa per il ripristino dell’agibilità della torre campanaria. Ci sono voluti quasi due decenni per restituire alla comunità di Castropignano uno dei simboli del paese. E tutto questo è stato possibile grazie ad un comitato e soprattutto ad alcuni privati che hanno finanziato l’intervento alla struttura danneggiata dal sisma.
I lavori, costati circa 40mila euro, sono stati interamente sostenuti da quattro benefattori, due americani e due italiani, che vogliono mantenere l’animato. Ma la spinta propulsiva per ridare vita all’antica torre, quella l’ha data Vittorio Sardella che oggi da lassù sentirà il dolce suono della campane. A lui il comitato presieduto dall’ex sindaca Consiglia Sardella dedica questo giorno di festa. Una nota a margine: si era tentata anche la via del finanziamento pubblico, che però non è mai arrivato.

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