Il 5 maggio, nel 2009, nel centro storico a Campobasso dove Lea Garofalo ha vissuto insieme alla figlia Denise, fu tentato il sequestro della collaboratrice di giustizia, uccisa cinque mesi più tardi a Milano dalla ‘Ndrangheta.

E oggi il Comune di Campobasso su iniziativa dell’assessore alla cultura Emma De Capoa ha dedicato alla testimone di giustizia, barbaramente assassinata, una giornata di ricordo.

Dunque stamane l’appuntamento all’auditorium dell’Istituto Comprensivo “Igino Petrone”, con la rappresentazione della “Bastarda. Una vita coraggiosa”, a cura della Compagnia Ragli,  testo e regia di Rosario Mastrota, con Dalila Cozzolino, Andrea Cappadona, Antonio Monsellato e Rosario Mastrota.

E subito dopo il dibattito al quale erano presenti il procuratore della Repubblica, presso il Tribunale di Campobasso, Armando D’Alterio, il giornalista Paolo de Chiara e – ospite d’eccezione – la sorella di Lea, Marisa Garofalo. “Lea ha avuto il coraggio di ribellarsi e di rompere il sistema della mafia – ha detto ai ragazzi presenti nell’aula magna – abbiate anche voi sempre il coraggio di dire no all’illegalità dilagante e siatene fieri”.

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