Elvio Carugno, ex funzionario regionale già arrestato nel 2012 e condannato per peculato, è finito nuovamente nei guai. La Polizia di Stato lo ha infatti denunciato insieme un 42enne di Termoli per i reati, continuati ed in concorso, di tentata truffa, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, sostituzione di persona, circonvenzione di persone incapaci.
L’attività investigativa condotta dalla Digos ha consentito di accertare che l’ex funzionario regionale aveva escogitato, unitamente al titolare di una concessionaria di Termoli, una vera e propria truffa in danno di una società finanziaria della provincia, finalizzata all’acquisto di un’automobile, poi rivenduta ad un ignaro acquirente della provincia di Foggia.
I due infatti, approfittando della buona fede e della fragilità emotiva di una persona anziana del posto che versa in grave stato di indigenza, sono riusciti a falsificarne i documenti di identità e, sostituendosi all’anziano, hanno acquistato a suo nome un’utilitaria mediante finanziamento, tentando così di frodare la società finanziaria che ha erogato il prestito.
L’intervento degli agenti della Digos ha consentito di scongiurare la truffa, sia ai danni della finanziaria che della persona anziana, consentendo di ricostruire la vicenda negli esatti termini.
Carugno aveva da poco finito di scontare la pena inflittagli dai giudici che accertarono un ammanco quasi 4 milioni di euro dalle casse della Regione Molise intascati o distratti dall’ex dirigente della Regione. Arrestato nel 2012 e poi condannato per peculato per essersi appropriato, per scopi personali, dei fondi pubblici che era chiamato a gestire. Nel corso dei processi si era sempre parlato di cifre assai più ridotte, poi a dare un quadro definitivo della vicenda ci ha pensato nel 2015 la Corte dei Conti che, nella relazione annuale del procuratore regionale, Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, riferì della sentenza emessa nei confronti di Carugno. Grazie alle indagini della polizia giudiziaria è stato possibile stabilire che l’importo delle appropriazioni o distrazioni illecite corrisponde a complessivi 3 milioni e 891mila euro di denaro pubblico. L’ex dirigente è stato dunque condannato dalla Corte che ha accolto integralmente la richiesta di risarcimento avanzata dal procuratore. Carugno finì in manette il 4 aprile del 2012; sempre ad aprile, ma nell’anno successivo, fu condannato in primo grado con il rito abbreviato a 5 anni e 6 mesi di reclusione. Successivamente la Corte d’Appello ha confermato la condanna, riducendo la pena a 4 anni e 8 mesi, sentenza questa resa poi definitiva dalla Cassazione. Le indagini consentirono di accertare che il funzionario, che ricopriva le cariche di dirigente responsabile del Servizio pianificazione e sviluppo delle Attività Produttive della Regione e di direttore dello Spint Molise, lo sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese, «si era appropriato o comunque aveva distratto per scopi non pubblici le ingenti somme di denaro delle quali aveva piena disponibilità per ragioni di ufficio».

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