Aveva tentato un furto in un salone di bellezza in via Trieste a luglio del 2016. Ma scassinando la porta si era ferito lasciando tracce di sangue che hanno permesso ai Carabinieri di risalire alla sua identità. E così dopo tre anni i Carabinieri del Nor della Compagnia di Campobasso lo hanno denunciato a piede libero: si tratta di un 48enne, R.R. le sue iniziali, pregiudicato di Campobasso già noto alle cronache giudiziaria per vicende analoghe.
Dall’accurata attività investigativa messa in atto dai militari sul luogo del delitto, non è sfuggita una traccia ematica lasciata dall’autore del reato a causa di una ferita che lo stesso si era procurato nel tentativo di scassinare la porta di un locale commerciale.
In particolare, gli investigatori hanno effettuato vari tamponi sulla scena del crimine inviando i reperti al R.I.S. (Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri) per cercare di risolvere il caso attraverso un riscontro positivo nella banca dati nazionale del Dna.
Grazie all’analisi del Dna gli inquirenti hanno la possibilità di identificare ed incastrare in maniera incontrovertibile un qualsiasi individuo resosi responsabile di un reato se le tracce rinvenute sulla scena di un crimine rimandano a quelle proprie del suo profilo genetico.
L’attività dei RIS è stata quella di estrarre il Dna dalle tracce rilevate grazie alla meticolosa attività di repertamento assicurata dai militari della Sezione Operativa dei Carabinieri di Campobasso sulla scena del reato. Il profilo ottenuto è stato confrontato stabilendo scientificamente che i campioni prelevati appartengano al profilo genetico della persona denunciata che dovrà ora risponderne davanti al tribunale.

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