A spasso per la città – dopo una giornata passata al lavoro a Palazzo San Giorgio – come hanno fatto altri sindaci italiani, ma per fortuna non si è visto costretto ad invitare nessuno a tornare a casa. Venerdì sera Roberto Gravina ha postato un video che spiega più di mille parole la situazione di Campobasso: il corso Vittorio Emanuele II completamente deserto, villa Musenga vuota e pochissime auto parcheggiate.
«È una sensazione davvero impressionante – commenta il sindaco – sono circa le 22 e non c’è nessuno in giro. È una situazione davvero unica e per quanto sia spaventoso è l’unica cosa che dobbiamo fare. Mai avrei potuto immaginare da sindaco ma neanche da cittadino di firmare un’ordinanza per limitare o impedire la socialità. Purtroppo però non possiamo fare altrimenti. Ne approfitto anche per dire a quelli che mi ha chiesto di chiudere i parchi in città che è impossibile chiudere spazi verdi come Villa musenga o piazza Vittorio Emanuele. Devo dire che fortunatamente le ville in questi giorni sono state completamente vuote. Anche sulla questione di parcheggi qualcuno mi ha chiesto di istituire i parcheggi gratuiti. Non è pensabile avere i parcheggi gratis e se si deve utilizzare la tastiera per pagare il ticket lo si fa attrezzandosi con guanti e quant’altro. Avere i parcheggi gratis è un incentivo a far uscire le persone e noi in questo momento dobbiamo fare in modo che tutti rimangano a casa». Per quanto riguarda la sanificazione delle strade cittadine evidenzia come «in questo momento a Campobasso non c’è alcuna esigenza di sanificare, come già ci hanno consigliato gli esperti».
Ieri sera il primo cittadino ha postato un altro video per fare il punto della situazione.
«Siamo al primo fine settimana e sarà sempre più difficile restare tranquilli ma ricordiamoci sempre l’obiettivo.
Questa mattina (ieri,ndr), insieme agli altri sindaci del Molise ed in particolare, a quelli della “macroarea” voluta dal Prefetto di Campobasso (Campobasso, Trivento e Termoli), abbiamo comunicato l’esigenza di dotare i comuni di un minimo di mascherine sufficienti a soddisfare i fabbisogni di ogni comune in ordine al personale in servizio e a coloro che necessariamente non possono rispettare la fatidica distanza interpersonale di un metro.
Nel pomeriggio, invece, ho girato un po’ per la città e devo dire che stiamo rispondendo bene.
Lo so, è dura per tutti e più passa il tempo e più diventa impegnativo, ma pensate anche a quante persone stanno dando il massimo, esponendosi anche a rischi, per curare quanti sono malati; tutto sommato, restare a casa, allora, diventa davvero un obbligo, un doveroso rispetto verso medici e personale paramedico – nessuno escluso – che non può farlo. Buon sabato a tutti voi».

Un Commento

  1. Toni Felice scrive:

    Sicuramente il centro si è svuotato ma non esiste solo il centro in una città. Ancora troppe persone in giro, ci vogliono più controlli soprattutto in periferia. In zona vazzieri ancora gente che passeggia in coppia e bambini al parco di via Ungaretti che giocano sull’altalena mentre i genitori chiacchierano. Quindi sarebbe auspicabile un maggior controllo della periferia anche per rispetto di chi “sta dando il massimo” restando a casa.

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