Lo scorso 25 marzo c’è stato un magnifico omaggio delle forze dell’ordine al personale dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.
In quei momenti di grande significato morale, etico e simbolico, intriso di senso di dovere e ringraziamento, c’era chi stava assistendo alla scena dalla finestra di un reparto del nosocomio del capoluogo. La figlia di una paziente che ha contratto il Covid ha voluto così affidare ad una lettera (datata 25 marzo) il suo personale ringraziamento ai medici e agli operatori sanitari del Cardarelli.
La signora è ancora ricoverata ma le sue condizioni, per fortuna, sono in miglioramento.
«Vorrei ringraziare i medici dell’ospedale Cardarelli di Campobasso e dire loro che noi gli siamo vicino con la preghiera! Oggi ho visto l’omaggio che hanno fatto le forze dell’ordine e ho pianto tanto perché dentro quell’ospedale, in una stanza, in questo momento mia madre sta lottando per la sua vita! È stata ricoverata 11 giorni in Terapia intensiva ed ora è stata trasferita in sub-intensiva. Quando mia madre ha sentito in televisione di questo maledetto virus ha detto che si sarebbe chiusa in casa così non rischiava di ammalarsi. Purtroppo lo ha contratto in casa, avendo contatti con un’amica che neppure lei, poverina, sapeva di averlo! Abbiamo sperato fino alla fine che non fosse infetta, che fosse solo un semplice raffreddore, invece il test è risultato positivo! L’ultima volta che abbiamo parlato non sapeva che sarebbe stata intubata. Mi diceva: “stai tranquilla che io sto bene, i medici sono bravissimi, sono tutti vicino a me e qualsiasi cosa gli chiedo mi aiutano”. All’una a mezza di notte è arrivata la chiamata, era un medico che ci ha detto che le cose non stavano andando tanto bene e che mia madre era stata spostata in terapia intensiva e intubata!
In quel momento ho pensato che l’ultima chiamata di mia madre sarebbe stata veramente l’ultima, però la voce calda di quell’angelo che stava dall’altra parte del telefono è riuscita un po’ a calmarmi!
Gli ho chiesto di salvare mia madre e lui ha detto che avrebbe fatto tutto quello che poteva per curarla!
Tutte le sere noi chiamiamo l’ospedale (non potete neanche immaginare con che ansia aspettiamo le ore 18 per fare la chiamata) e loro con una grandissima gentilezza rispondono a ogni domanda che poniamo loro! Non so dove trovano la forza, si sente dalla voce che sono stanchi, ti parlano con una dolcezza infinita, io mi fido di loro, so che mia madre è in buone mani! Loro sono degli angeli mandati da Dio e spero che lui darà a tutti la forza di vincere questa battaglia! Per adesso posso solo ringraziarli da lontano con la speranza che arriverà il giorno che potrò stringere loro la mano! Noi saremo sempre vicino ai medici, a mia madre e a tutti quelli che stanno soffrendo in questo momento! Preghiamo per loro!».

Lettera firmata

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