Le polemiche circolate in rete negli ultimi due giorni, circa i presunti assembramenti che si sarebbero venuti a creare al di fuori del loro locale a poche ore dalla riapertura, non hanno aiutato i fratelli Ranallo, titolari del bar “Al Centrale”, a ripartire con la giusta serenità dopo il lungo periodo di lockdown causato dall’emergenza Covid.
Nello specifico, a scatenare la dura reazione del popolo del web lo scatto di un passante nell’ora dell’aperitivo che mostra alcuni avventori del noto bar sprovvisti di mascherine, intenti a chiacchierare e a consumare drink l’uno accanto all’altro contravvenendo al rispetto del distanziamento sociale.
Un comportamento errato e da ‘incoscienti’, come molti puntualizzano, di fronte al quale, però, i titolari di attività come bar e pub hanno un ‘potere’ piuttosto limitato.
Oltre agli avvisi scritti, ai percorsi delimitati, ai richiami vocali, alla presenza di disinfettanti, alla sanificazione e al distanziamento degli arredi nel rispetto delle misure anti Covid, infatti, gestori e titolari, da soli, non possono farsi carico anche delle ‘leggerezze’ e degli errori commessi da altri.
L’unica soluzione da parte dei cittadini, in un momento così complicato e delicato, sarebbe quella di far prevalere il buon senso anziché l’irrefrenabile voglia di normalità. Un gioco di squadra per vincere insieme, sia in termini di libertà personale, sia per la ripresa economica delle attività.
E così, nonostante gli immensi sacrifici per rialzare le saracinesche e dopo la caccia alle streghe scaturita dalle immagini ‘rubate’ di fronte al locale, alla quale si aggiunge la momentanea impossibilità ad assicurare uno spazio adeguato e sicuro alla propria clientela, i due fratelli hanno preso una decisione drastica e sofferta, ossia chiudere di nuovo i battenti fino a quando non ci sarà la possibilità di usufruire di un dehors più ampio all’esterno del locale.
«Speravamo in una vera e più serena ripresa che, con spirito di sacrificio, ampio senso civico e reciproca comprensione potesse man mano farci riappropriare della nostra vita, del nostro lavoro e della nostra città – si legge nella nota ufficiale a firma di Libero e Nicola Ranallo che aggiungono – per questo, per la nostra tutela, salvaguardia dei nostri clienti e dipendenti, abbiamo anche affrontato non indifferenti costi tentando, come sempre, di fornire un servizio sicuro e professionale.
Il primo risultato, non voluto e non gradito, però – precisano -, è stato quello di ricevere attacchi mediatici anche sulle piattaforme social, con cui si è voluto strumentalizzare il nostro intento e il nostro lavoro.
La difficile situazione in cui ci ha collocato il Covid, il bene dei nostri clienti, il rispetto delle regole, ci impongono e ci suggeriscono un ulteriore immenso sacrificio, nostro e dei nostri collaboratori, così decidendo di “riprendere” la chiusura.
Al Centrale – concludono – è e sarà sempre il cuore vivo dello svago di Campobasso.
Torneremo, appena possibile, con uno spazio all’aperto più ampio, piacevole, sicuro e soprattutto esente da attacchi gratuiti e bieche strumentalizzazioni».

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