Il caso ha tenuto banco per settimane, anche al di fuori dei confini regionale. Il famigerato rito funebre del 30 aprile che ha fatto ripiombare il Molise nella paura del rischio contagio. Ieri mattina il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha ricostruito la vicenda punto per punto, dando lettura durante il Consiglio del riscontro fornito dal dirigente della Polizia locale, Matteo Iacovelli, in risposta alle interrogazioni dei consiglieri del centrodestra Esposito e Colagiovanni e all’interpellanza del consigliere del centro sinistro Battista.
«Il giorno 30 aprile 2020, in esecuzione della quotidiana ordinanza della Questura, il personale della Polizia locale è stato in servizio per i controlli d.p.c.m. 11 marzo 2020 e successivi, collocato nelle postazioni di stazionamento comunicate preventivamente alla Questura (ossia in Piazza Pepe, Piazza Falcone e Borsellino, incrocio via IV novembre-via XXIV maggio, viale Manzoni).
Alle ore 9:00 della stessa giornata (non ne risultano nei giorni precedenti), la centrale operativa ha ricevuto una segnalazione da altra Forza di polizia relativa ad un assembramento di persone in via Liguria e la richiesta di personale della Polizia locale in ausilio ad una loro pattuglia che si stava già dirigendo sul posto.
Allertate dalla centrale, prima una pattuglia (spostandosi da viale Manzoni) e poi un’altra
(proveniente da Piazza Pepe) si sono dirette sul posto; la prima pattuglia accertava la presenza di una decina di persone dinanzi al civico 54, le quali, tranne una, si allontanavano velocemente alla vista dell’auto, non permettendo l’identificazione; sopraggiunta la seconda pattuglia, i componenti di quest’ultima hanno identificato e sanzionato ai sensi dell’art. 4 del d.l. 19/2020 l’unica persona presente; nel frattempo, è intervenuta anche una terza pattuglia che è rimasta sul luogo per assicurarsi che le persone che si erano allontanate non tornassero ad assembrarsi.
Alle ore 11, l’ufficiale di turno, non ravvisando nuovi assembramenti, ha reputato concluso l’intervento ed ha disposto il ritorno delle pattuglie alle postazioni da presidiare in base all’ordine di servizio quotidiano.
Alle ore 13.30, sempre l’ufficiale di turno al Comando ha ricevuto una telefonata sul cellulare personale con la quale personale della Questura chiedeva di disporre il servizio di viabilità per le ore 15:00 dello stesso giorno davanti al cimitero per un’imminente benedizione di salma.
Contemporaneamente, ossia alle 13.30 circa, è pervenuta al Comando formale ordinanza di servizio della Questura, la quale ha dato comunicazione che, a partire dalle ore 15 circa, nel piazzale antistante il Cimitero comunale in via San Giovanni si sarebbe svolta la benedizione e successiva tumulazione della salma di un appartenente alla comunità rom di Campobasso, stabilendo, inoltre, vari servizi a carico di diverse forze di polizia, prescrivendo per la Polizia locale “servizi di viabilità e traffico”; su disposizione dell’ufficiale del nuovo turno, alle ore 14:50, tre pattuglie (6 unità) della Polizia locale erano presenti sul luogo e si sono disposte una all’ingresso principale del cimitero, un’altra all’ingresso dal lato posteriore del cimitero, un’altra infine nel piazzale antistante il Cimitero ed hanno assicurato il servizio richiesto, contribuendo insieme alle altre forze di polizia presenti (impegnate in varie attività ed accertamenti) anche ad assicurare la distanza tra gli intervenuti; dopo la breve benedizione, la salma è stata fatta entrare nel cimitero per la tumulazione avvenuta alla presenza del personale preposto e di due stretti congiunti. Terminato senza particolari criticità il servizio innanzi al cimitero (le persone presenti, circa una decina, erano munite di mascherina o altri dispositivi di cautela), le pattuglie sono tornate alle postazioni di controllo stabilite per il pomeriggio dall’ordine di servizio; nessun’altra segnalazione riguardo ad eventuali assembramenti in via Liguria risulta pervenuta nei giorni precedenti il 30, il giorno stesso e nei giorni successivi; il Comando ha avuto notizie sul diffondersi del virus tra i rom a partire dall’8 maggio, con l’acquisizione dell’elenco che quotidianamente viene trasmesso dall’Asrem ed, immediatamente, il sottoscritto ha interloquito con il sindaco.
Il Sindaco ha disposto, con ordinanza n. 12 e n. 13 del 2020, l’intensificazione del pattugliamento nelle strade di residenza o domicilio dei soggetti risultanti positivi o in contatto con questi ultimi (come da elenchi Asrem) e, pertanto, con obbligo di non uscire.
La Polizia locale sta effettuato il pattugliamento mobile con le unità disponibili, in taluni casi scattando foto nei vari orari di passaggio (con esito negativo), con identificazione di alcune persone, nessuna delle quali allo stato risultante ricompresa tra coloro che non potevano lasciare casa; di norma, a partire dall’11 maggio, sono impiegate 4 pattuglie (8 unità) al mattino e 3 (6 unità) al pomeriggio (sempre in coordinamento con la Questura che ha disposto a sua volta l’intensificazione massiccia delle presenze di controllo).
Altro personale è impegnato, ora come nelle settimane passate, ad effettuare controlli domiciliari delle persone sottoposte a isolamento o quarantena, nonché per i controlli alle aziende. I documenti (ordinanze della Questura, disposizioni di servizio, relazioni di servizio, verbali di accertamento di illecito, registrazioni telefoniche, ecc.) relative alla vicenda del giorno 30 aprile sono stati acquisiti dall’Autorità giudiziaria e concernono attività sottoposte al suo esame per cui non ne è consentita attualmente la visione e la copia (art. 114 c.p.p.); le ordinanze di servizio della Questura non possono essere consegnate inoltre perché contenenti prescrizioni operative di ordine pubblico concernenti luoghi, personale e specialità di varie forze di polizia, la cui pubblicità rischia di compromettere l’attività di prevenzione e contrasto, oltre che quella investigativa in corso (salvo che la Questura non ne consenta l’accesso).
Gli elenchi Asrem contengono dati sanitari che non possono essere divulgati da questo Comando. Ciò anche in ragione della pubblicità piena della seduta del Consiglio (seppure in videoconferenza), aperta a tutti i cittadini.
Gli ordini di servizio del Corpo invece sono allegati, tranne quello del 30 aprile che è stato
Trasmesso all’Autorità giudiziaria: nel rispetto delle vigenti disposizioni, comunque, le informazioni pertinenti e necessarie sono comunque state illustrate nella presente relazione. Tanto si comunica nel rigoroso rispetto delle prescrizioni dell’art. 43 del d.lgs. n. 267 del 2000 ».

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