«Nessuno ha il monopolio di piazze e manifestazioni». Così il primario del Pronto Soccorso del ‘Veneziale’ di Isernia Lucio Pastore, che ha rispedito al mittente le critiche mosse nei suoi confronti. Motivo del contendere la scelta di scendere in piazza in segno di protesta per le tante criticità con cui l’ospedale e, in particolare il reparto di Emergenza fa i conti per effetto dei tagli dei posti letto e della carenza cronica di personale. Il medico, da sempre in prima linea a difesa della sanità pubblica, è stato attaccato, in particolare sui social. «Vorrei ricordare a chi critica me in particolare, perché farei interessi personali – ha ricordato Pastore -, che lotto dagli anni 90 per una sanità pubblica per tutti. In quegli anni avevo funzioni di primario e mi furono tolte. Fui pure licenziato per la mia attività e sono ritornato in servizio per sentenza della magistratura. Dopo più di 10 anni ho riavuto le funzioni primariale per i miei titoli. Tolte nel 2015 e riavute a fine 2018 per sentenza della magistratura. Mi volevano mandare in pensione e ancora, per rimanere in servizio, sono stato costretto a ricorrere alla magistratura. Sono stato sottoposto a due procedimenti disciplinari ed attualmente sono l’unico medico rinviato a giudizio per abbandono di paziente.
Non riesco a comprendere bene da questa storia quali interessi personali avrei. Nessuno ha il monopolio di piazze e manifestazioni».
Intanto sono stati definiti i dettagli della manifestazione di protesta promossa per giovedì 27 febbraio a partire dalle ore 18. L’appuntamento è fissato in piazza della Stazione. Come accadde il 31 marzo del 2016, si è deciso di organizzare una fiaccolata che percorrerà le vie della città.
«Il grado di disfacimento di alcune strutture è ormai avanzato – ha ribadito Pastore -. Noi del Pronto Soccorso di Isernia, come sicuramente gli altri Pronto Soccorsi regionali, viviamo un disagio ed una sofferenza notevole. Stiamo lavorando con una fascia nera al braccio per ricordare a tutti le difficoltà che incontriamo nel nostro lavoro. Nel 2009 con l’amico Franco Tarquini, che ormai non c’è più, fermammo una deriva simile con l’aiuto della popolazione». Da qui l’invito alla popolazione di Isernia a scendere in piazza, perché le problematiche con cui la sanità fa i conti riguardano tutti. «Vi chiediamo – ha detto infine Pastore – di scendere nuovamente in strada giovedì prossimo ad Isernia per mandare un segnale chiaro e forte alla politica ed a chi ci governa: ora basta! Dobbiamo essere in tanti a manifestare perché si rendano conto che esiste una volontà popolare nella difesa di questo bene comune».
Deborah Di Vincenzo

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