Da due mesi ormai a Isernia non vengono allestiti i mercati settimanali del giovedì e del sabato. Un provvedimento necessario per contrastare la diffusione del coronavirus. Nei giorni scorsi il sindaco Giacomo d’Apollonio ha firmato un’apposita ordinanza per la proroga della sospensione perché l’emergenza sanitaria non è terminata e ripristinarli è considerato, per il momento, ancora un rischio.
Una scelta, quella del primo cittadino, che non è stata condivisa dall’associazione dei commercianti e degli artigiani del centro storico. Consapevoli dell’importanza di rispettare, quotidianamente, le misure anti-Covid, hanno chiesto un confronto con il sindaco, per trovare una soluzione e vedere di nuovo – utilizzando tutte le precauzioni del caso – gli ambulanti nelle piazze del borgo.
«Chiediamo all’amministrazione di porre attenzione alla questione dei mercati settimanali del giovedì e del sabato nel borgo antico – scrivono in una nota -. Sappiamo bene che in questo momento delicato non si può usufruire di tale servizio pienamente, poiché vigono numerose restrizioni nazionali e si potrebbero creare assembramenti in quanto l’area in questione e vasta e di conseguenza non facile da controllare». Tuttavia i commercianti hanno una proposta che è stata sottoposta all’attenzione dell’amministrazione. «A tale problema – affermano – pensiamo si possa ovviare circoscrivendo le aree interessate.
Nel dettaglio si potrebbero utilizzare le tre piazze: piazza Andrea d’Isernia, piazza X Settembre e piazza Celestino V a rotazione. Potremmo alternare le piazze dividendole per categorie.
Per esempio si potrebbe dedicare il giovedì alla vendita di prodotti alimentari e il sabato a quella di calzature e abbigliamento o viceversa, attuando anche una turnazione tra i vari aventi diritto tra gli ambulanti concessionari dello spazio. In questo modo – spiegano ancora i portavoce dell’associazione – si potrebbero controllare i varchi di accesso per ogni singola area, con delle semplici transenne facilmente rimovibili come avviene in tutti i mercati coperti e rionali di tutta Italia che spesso si estendono su un’area più vasta di quella che stiamo chiedendo. Anche in diversi paesi a noi limitrofi abbiamo esempi di ripristino dei marcati ambulanti senza che ciò abbia creato alcun problema.
Crediamo – concludono i commercianti – che la nostra non sia una richiesta assurda o di difficile realizzazione, basta organizzarsi consultando il personale qualificato in forza all’amministrazione, in modo da ridare una boccata di ossigeno alle attività del borgo antico che da sempre dipendono in maniera fondamentale dagli storici mercati settimanali». La parola passa dunque al sindaco e alla sua amministrazione, chiamati a valutare la proposta dei commercianti.
Deb.Div.

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