Coronavirus: l’impennata di casi di positività all’interno della comunità rom di Campobasso continua ad animare il dibattito, anche nel capoluogo pentro. Pure se da più parti è stato assicurato che durante il lockdown non ci sono stati contatti con la comunità rom di Isernia, resta il timore legato al funerale dello scorso 30 aprile, ritenuto possibile occasione del contagio. La paura è che possano aver raggiunto il capoluogo di regione anche parenti partiti da Isernia. O che comunque ci possano essere stati contatti nei giorni antecedenti e successivi tra le due comunità. Sulla questione si registra l’intervento del vicepresidente del Consiglio comunale Giovancarmine Mancini, che ha chiesto tamponi per la comunità rom di Isernia. L’appello del consigliere è stato lanciato sui social. Mancini ha spiegato di avere “notizie preoccupanti” circa possibili contatti tra i rom del capoluogo di regione e quelli pentri, anche familiari della persona deceduta. Senza lesinare stoccate all’amministrazione e premettendo di non voler creare allarmismi, Mancini lancia un appello all’Asrem per l’effettuazione di esami, con priorità a coloro che «possano presentare sintomatologia».
Dunque le polemiche sul contagio a Campobasso in questi giorni non accennano a placarsi.
Sul caso è intevenuto anche il presidente dell’associazione Opera Nomadi Molise – Isernia Christian Sarachello, il quale rimarca la necessità di non alimentare polemiche inutili e deleterie, «Nella confusione generale – afferma -, sono state dette e scritte molte imprecisioni, anche sulla Comunità Rom di Isernia, che non è legata, se non casualmente e molto raramente per via dell’antica comune origine, con quella di Campobasso, dove la commozione unita ad un eccesso emotivo per la scomparsa di un anziano ha generato un serio danno alle famiglie rom di quella città.
Anche ad Isernia – ha ribadito – di recente si è verificato un decesso, di una giovane Rumrì, ma la comunità, pur affranta, è rimasta a casa e rinviata la cerimonia collettiva alla fine dell’emergenza, ma non bisogna esagerare solo per alimentare polemiche e strumentalizzare in malo modo sulle nostre comunità».

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