È stato identificato, individuato e denunciato dalla Squadra Mobile di Isernia l’uomo che, domenica scorsa, ha colpito con un pugno in volto l’anestesista David Di Lello, mentre stava andando a visitare un paziente ricoverato al ‘Veneziale’. L’uomo – che vive in un centro della provincia pentra – acquisiti gli elementi necessari, è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria e dovrà difendersi dall’accusa di violenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.
Intanto, a seguito della denuncia presentata dalla vittima dell’aggressione, il questore Roberto Pellicone ha disposto l’intensificazione dei servizi di prevenzione, effettuati oltre che dalle pattuglie della Squadra Volanti della Questura, anche dal Poliziotto di Quartiere che vigileranno più assiduamente per la sicurezza degli operatori sanitari, dei pazienti e degli utenti del nosocomio pentro.
Contemporaneamente, sotto il profilo investigativo, la Squadra Mobile si è attivava immediatamente ed ha ricostruito in brevissimo tempo l’esatta dinamica di quello che era accaduto, attraverso l’ascolto del personale sanitario, che aveva assistito ai fatti, e con l’acquisizione di tutti gli elementi utili ad identificare l’aggressore. Le indagini effettuate hanno consentito di stabilire che l’uomo, che quel giorno si trovava in reparto insieme ad un parente, ha attribuito al medico anestesista aggredito la causa del ritardo della prestazione sanitaria di cui avevano bisogno, e lo ha colpito all’improvviso con un pugno al volto.
Il medico, sebbene scosso dal colpo subìto, ha proseguito nella sua attività di assistenza al paziente allontanando però l’uomo dalla stanza che successivamente è stato individuato dagli investigatori grazie alla denuncia dei fatti ed alla preziosa collaborazione fornita dai testimoni che erano presenti in corsia al momento del fatto.

David Di Lello: «Ritengo di dover essere esempio a tutela dei colleghi affinché in futuro non accadano più casi simili»

«Non siamo eroi, non ci consideriamo tali e non vogliamo esserlo. Chiediamo però il diritto di svolgere il nostro lavoro, già di per sé impegnativo, in tranquillità senza il pensiero di doverci guardare alle spalle. E invece le aggressioni nei confronti del personale sanitario non si fermano: nei giorni scorsi si è verificato l’ennesimo atto di violenza. A farne le spese è stato David Di Lello, Medico Anestesista Rianimatore dell’Ospedale Veneziale di Isernia e Presidente AAROI-EMAC Molise». Lo ha affermato il presidente nazionale AAROI-EMAC, Alessandro Vergallo.
«Un episodio grave – ha sottolineato –, avvenuto ai danni di un collega chiamato in emergenza che, al sopraggiungere, è stato improvvisamente aggredito. Più in generale rispetto al caso specifico, i medici come gli anestesisti rianimatori, dei Pronto Soccorso e del 118, che più di tutti sono chiamati a curare i pazienti più gravi, sono di gran lunga i più esposti al rischio di aggressioni, particolarmente nei contesti lavorativi nei quali vi siano carenze organizzative e di personale».
«Purtroppo – aggiunge Di Lello – le aggressioni ai medici riportate dagli organi d’informazione sono, ormai, praticamente quotidiane, dunque non ho voluto che passasse impunito quello di cui sono stato vittima, denunciandolo, perché, anche in considerazione della carica sindacale che rivesto, ritengo di dover essere di esempio e tutela per i colleghi affinché in futuro non accadano più episodi simili. Occorrono più tutele e garanzia di sicurezza negli ambienti di lavoro per i medici e per il personale sanitario tutto. Un ringraziamento a tutti coloro, colleghi e non, che mi hanno manifestato solidarietà e vicinanza in questi giorni. Confido che l’Azienda Sanitaria di cui sono dipendente e le Istituzioni vorranno stare al mio fianco e a quello di tutti i colleghi che chiedono di poter lavorare in totale serenità, nonostante i tempi difficili in cui versa la Sanità pubblica in Italia e nella mia regione».

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