«Il nostro ruolo ci imponeva di non tacere, soprattutto dopo aver appurato meglio i fatti. Abbiamo pertanto esternato i fatti alle autorità competenti, anche per dissociarsi in maniera assoluta dall’operato di questa maggioranza, mai come in questa occasione. Ed abbiamo inviato in queste ore una richiesta ufficiale di dimissioni spontanee ed immediate da parte del sindaco, in Comune ed in Prefettura. Ci aspettiamo un passo indietro, un’assunzione di responsabilità sincera, almeno questa volta. Chi mette a rischio la salute di una comunità, non può avere l’onore di guidarla!» A chiedere la testa di Franco Antenucci sono i consiglieri di opposizione. Casus belli la vicenda del giovane rientrato dalla Spagna e risultato positivo al Covid-19, che ha deciso di fare la quarantena in paese, a casa dei genitori. Portato all’attenzione della popolazione dal gruppo “Roccavivara Oltre”, e non dal sindaco che ha pensato bene di ‘oscurare’ la notizia per non allarmare la gente, il caso si è trasformato in un terreno molto scivoloso per Franco Antenucci – (il giovane in questione è suo nipote e vive nel suo stesso stabile) – costretto poi a rendere nota la vicenda. Trascorse alcune settimane sembrava un caso chiuso ormai, una storia messa in archivio, invece la minoranza è tornata a farsi sentire con un attacco senza precedenti: la richiesta di dimissioni del sindaco.
«Immediatamente dopo aver appreso da comunicazioni informali che nel territorio di Roccavivara fosse presente un soggetto positivo al Covid-19 – scrivono i consiglieri di opposizione alla Comune di Roccavivara – abbiamo denunciato le gravi omissioni del sindaco con un post del 28 maggio; nei giorni seguenti abbiamo raccolto insulti ed offese, secondo una consueta volontà di deviare dal punto centrale della questione; abbiamo deciso tuttavia di non rispondere per non scendere sullo stesso terreno, dedicandoci invece ad approfondire la vicenda, sebbene fosse abbastanza chiara dal suo inizio. Il sindaco di Roccavivara ha omesso in modo spontaneo di comunicare un caso positivo al Covid alla comunità. Fatto grave, dopo che la nostra nazione è stata messa in ginocchio istituzionalmente, economicamente e socialmente da una pandemia di interesse mondiale che tutt’ora stiamo combattendo.
Il primo cittadino era a conoscenza dal 19 maggio (versione ufficiale, ma si pensa già prima) della presenza sul proprio territorio di un soggetto rientrato dalla Spagna, che si sarebbe sottoposto ad isolamento preventivo; lo stesso, purtroppo, risultava positivo ai test diagnostici per Covid in data 21 maggio. Solo in seguito al post di denuncia del 28 maggio del gruppo di minoranza (preceduto da sollecitazioni telefoniche affinché la cittadinanza venisse informata), il sindaco emanava uno scarno comunicato il 30 maggio, in cui addirittura affermava di avere appreso la notizia dai social. Nella stessa data, a mezzo stampa, la scorrettezza istituzionale dello scarico di responsabilità sul comune di Campobasso (dove ufficialmente il ragazzo risiede, ma in cui non ha mai fatto ritorno dall’estero, avendo comunicato il domicilio per l’isolamento preventivo nella casa dei genitori a Roccavivara). Ed è solo del primo giugno la nota trasmessa agli Uffici Comunali per l’attivazione delle misure specifiche per lo smaltimento rifiuti. Mentre nulla si sa a livello ufficiale dagli atti riscontrati (grave mancanza di trasparenza) circa l’attivazione del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, e circa le esatte misure di controllo di rispetto della quarantena, appannaggio della polizia locale.
Aldilà inoltre di tutte le giustificazioni palesate, il sindaco non poteva non sapere, essendo il soggetto positivo una persona molto vicina a lui (come emerso dal post di auto-denuncia che lo sfortunato ed incolpevole ragazzo ha pubblicato in data 30 maggio). Per questo, la sua omissione e la sua inerzia amministrativa appaiono ancora più gravi. Una settimana ed oltre passata senza alcun provvedimento è un tempo che questa emergenza sanitaria non permette. Purtroppo, i suoi più stretti collaboratori membri della giunta comunale non hanno preso in mano la situazione né si sono dissociati dalla sua condotta, nonostante i nostri inviti.
Ancor più per una piccola comunità, è intollerabile che la prima figura di tutela della salute pubblica metta a repentaglio la sicurezza dei propri concittadini in modo così consapevole e superficiale. Era così difficile fare le cose in modo trasparente, senza costringere l’interessato a dichiararsi, e senza creare ansie ai cittadini?»

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